Il progetto “Energia a Fermo” è approdato oggi, 3 ottobre, nelle Marche. Realizzato sul territorio marchigiano grazie a Energean Italy, si inserisce nel quadro dell’iniziativa “Energia in periferia”, promossa su scala nazionale da Fondazione Banco dell’energia per sostenere le famiglie a rischio povertà energetica.
Il ruolo dei Tutor per l’Energia Domestica
A ricevere assistenza saranno, in questo caso, un centinaio di nuclei familiari residenti nel Comune di Fermo, che riceveranno un sostegno economico tramite il pagamento diretto delle utenze, ma intraprenderanno anche un percorso di formazione per capire come ridurre i propri consumi energetici.
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Parallelamente, fra gli operatori del Comune e della Caritas, verranno individuate figure idonee a formarsi come Tutor per l’Energia Domestica (TED). In questo modo, le competenze acquisite potranno essere sfruttate anche al termine del progetto.
Un uso consapevole dell’energia
“L’Amministrazione comunale di Fermo è ben lieta di sostenere questo progetto che va incontro a chi si trova in difficoltà economica con un supporto nelle utenze energetiche”, ha commentato il sindaco di Fermo, Paolo Calcinaro.
“In questo particolare momento storico, siamo consapevoli delle criticità di tante famiglie; pertanto, abbiamo subito ritenuto di dover affiancare Banco dell’energia, Energean Italy, Fondazione Caritas in Veritate e Caritas diocesana in questa operazione virtuosa che ha anche un altro importante risvolto: quello della sensibilizzazione verso un uso consapevole dell’energia”.
La povertà energetica in Italia
Come ha detto il sindaco, la situazione in Italia è delicata. In base ai dati ISTAT 2021, il 7,5 per cento delle famiglie italiane vive in povertà assoluta, mentre il fenomeno della povertà energetica riguarda l’8,5 per cento dei nuclei familiari.
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“Come Banco dell’energia ormai da anni ci impegniamo attivamente nel contrastare la povertà energetica in tutte le sue declinazioni, sia essa causa di disagi economici o che si manifesti sotto forma di scarsa consapevolezza sui consumi energetici”, ha spiegato Silvia Pedrotti, responsabile della Fondazione Banco dell’energia. “I nostri progetti ormai interessano tutto il territorio nazionale. L’obiettivo è, non solo di tamponare il fenomeno nelle regioni che presentano le maggiori criticità, ma anche di prevenire lo scivolamento in situazioni di vulnerabilità economica e sociale in altre parti d’Italia”.
Da Fermo, una best practice replicabile
L’iniziativa sul territorio marchigiano vedrà poi una fase finale dedicata a misurare l’impatto e l’efficacia del progetto attraverso un questionario di monitoraggio demografico, mirato ad analizzare il tessuto sociale in cui il programma si inserisce e a effettuare una valutazione dei risultati.
Le informazioni raccolte in forma anonima saranno utilizzate dal Banco dell’energia per produrre, con il supporto dell’Osservatorio italiano sulla povertà energetica, una fotografia del contesto in cui l’iniziativa si è sviluppata e dell’impatto generato, perché diventi una best practice replicabile in altri contesti di fragilità.
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