E’ partita ieri a Nairobi, in Kenya, la quarta Assemblea delle Nazioni Unite sull’ambiente (11-15 marzo). Nel corso dell’evento i 193 Paesi dell’ONU si confronteranno sulle modalità più efficaci da mettere in campo per contrastare il fenomeno del cambiamento climatico e per favorire una gestione delle risorse del pianeta più sostenibile e circolare. La manifestazione si è aperta con un minuto di silenzio, osservato prima di ogni riunione preparatoria, per le vittime dell’incidente aereo che ha coinvolto un Boeing 737 della Ethiopian Airlines. Una tragedia in cui hanno perso la vita 157 persone, tra cui 19 dipendenti ONU.
Verso una società “sostenibile e resiliente”
Ad aprire ieri i lavori della plenaria è stato Siim Kiisler, Presidente dell’Assemblea delle Nazioni Unite sull’Ambiente, che ha sottolineato “l’immensa responsabilità” che tutti noi abbiamo di cambiare i nostri modelli produttivi spostandoci “verso una società più sostenibile e resiliente”. “Siamo convinti – ha detto Kiisler – che sia necessario promuovere azioni concrete adesso, per proteggere il nostro pianeta e le persone che lo abitano”.
Una partecipazione globale
Tanti i temi affrontati nel corso della manifestazione che vedrà la partecipazione di ministri dell’ambiente, capi di stato, attivisti ambientali e rappresentanti delle ong. Tutti protagonisti di un grande dibattito globale Durante il quale verranno presentati proposte e studi sulle diverse problematiche che affliggono il pianeta.
Lo studio sull’inquinamento chimico
Tra i tanti temi affrontati anche l’inquinamento causato dal settore chimico, questione al centro di uno studio delle Nazioni Unite presentato nel corso della prima giornata dell’evento. Dalla ricerca emerge in particolare come l’attuale capacità di produzione chimica si attesti a 2,3 miliardi di tonnellate, pari a un valore di 5 trilioni di dollari l’anno, dato che dovrebbe raddoppiare ulteriormente entro il 2030. Si tratta di numeri che impongono una gestione attenta all’impatto di queste sostanze sull’ambiente.
Minimizzare l’impatto ambientale
“Nonostante gli impegni per massimizzare i benefici e minimizzare gli impatti di questo settore – si legge sul sito dell’Onu in un post dedicato all’assemblea – le sostanze chimiche pericolose continuano a essere rilasciate nell’ambiente in grandi quantità. Sono onnipresenti in aria, acqua e suolo, cibo”. Per questo è importante gestire in modo efficace le sfide poste dal comparto chimico puntando su tutte le innovazioni a disposizione e su interventi di tipo normativo.
Le soluzioni esistono
Le soluzioni per affrontare il problema esistono. Secondo il report l’impegno è assunto a più livelli in modo trasversale. “I governi stanno adottando provvedimenti normativi su molte sostanze chimiche. Le aziende più all’avanguardia stanno portando avanti standard che vanno oltre la conformità e la gestione sostenibile della catena di approvvigionamento. I consumatori stanno guidando la domanda di prodotti e produzione più sicuri”. Inoltre “industria e imprenditori stanno sviluppando innovazioni di chimica verde e sostenibile. Gli scienziati stanno colmando le lacune nei dati. Le università stanno riformando il modo in cui viene insegnata la chimica. Gli approcci gestionali – dalla valutazione del rischio chimico alla gestione del rischio e all’analisi del ciclo di vita – stanno avanzando”. Una serie di iniziative che tutte insieme rappresentano un importante supporto a promuovere sostenibilità ambientale nel comparto.
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