agricoltura

“È del tutto paradossale limitare la concessione di incentivi all’agrisolare al solo autoconsumo delle imprese, a maggior ragione in un Paese come l’Italia, caratterizzato da aziende agricole di medio-piccole dimensioni e con un consumo energetico quindi non elevato”, afferma il presidente della Copagri Franco Verrascina, a proposito dei contenuti del cosiddetto “Decreto Agrisolare”, con cui vengono messi a disposizione delle aziende agricole 1,5 miliardi di euro a valere sui fondi del Pnrr.

“Incentivare il solo autoconsumo significa, in pratica, delegare il raggiungimento degli obiettivi legati alla riduzione della dipendenza dai carburanti fossili alla libera scelta delle aziende, che a queste condizioni potrebbero trovare poco conveniente la realizzazione di impianti fotovoltaici sugli edifici a uso produttivo, quali i tetti e le coperture di stalle, capannoni e altre strutture esistenti”, ribadisce Verrascina.

Il presidente sostiene che superare il vincolo dell’autoconsumo darebbe ai produttori agricoli, attualmente in grande sofferenza di liquidità, importanti risposte in termini di integrazione del reddito, con benefici a cascata sulla tutela dell’ambiente e sul contrasto allo spopolamento delle aree interne. Inoltre, ridurrebbe i costi energetici, favorirebbe l’implementazione delle energie rinnovabili e contribuirebbe a creare filiere sempre più competitive, sostenibili e al passo con i tempi.

“Per tali motivi, aggiunge, rinnoviamo il nostro invito al Governo e in particolare al ministro delle Politiche Agricole, Stefano Patuanelli a continuare a lavorare in ambito UE per rimuovere ogni freno che possa ostacolare o rallentare la transizione energetica dell’Italia e dell’Europa, facendo contestualmente appello agli europarlamentari italiani, affinché si adoperino per superare un vincolo limitante e incomprensibile, dando alle aziende agricole la possibilità di aumentare la propria capacità produttiva da fonte rinnovabile”.

Conclude Verrascina: “Per una vera rivoluzione energetica, che non dovrà mai rischiare di compromettere la potenzialità produttiva agricola, è fondamentale sfruttare appieno le potenzialità del comparto primario, che ha tutte le carte in regola per giocare da protagonista la partita della decarbonizzazione e della transizione energetica del Paese, ma anche i fondi provenienti dal Pnrr, con cui vengono stanziati 1,5 miliardi per l’agrisolare, 1,1 miliardi per l’agrivoltaico e 1,9 miliardi per il biometano e il biogas”.


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