Agricoltura e fotovoltaico possono dar vita a un connubio vincente per la transizione ecologica

Ecco quanto emerso al convegno “Agricoltura e fotovoltaico per una giusta transizione ecologica”, promosso da Coldiretti e Fondazione UniVerde

Coniugare produzione agricola e fotovoltaica, evitando lo spreco di suolo fertile, non è un’utopia: è quanto emerso al convegno “Agricoltura e fotovoltaico per una giusta transizione ecologica”, promosso da Coldiretti e Fondazione UniVerde con la main partnership di Renexia e la media partnership di Canale Energia, il 9 luglio a Roma.

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Foto Coldiretti/Fondazione UniVerde

Il dibattito intorno al DL Agricoltura

“L’agrivoltaico va realizzato in accordo con il mondo agricolo e deve tenere il passo con la tecnologia, se l’Italia vorrà coglierne i benefici, anche per favorire lo sviluppo delle comunità energetiche rurali” commenta Alfonso Pecoraro Scanio presidente della Fondazione UniVerde che ha portato avanti l’iniziativa. “Il rispetto dei suoli agricoli fertili è stata una priorità che mi sono posto, da Ministro dell’Ambiente, fin dal Secondo Conto Energia del 2007 e spetta anche alle Regioni di dettare linee adeguate”.

“I fatti dimostrano che oggi è possibile produrre energia rinnovabile per sostenere la transizione green senza consumare un metro quadro di suolo agricolo fertile, mettendo al centro le imprese agricole attraverso le comunità energetiche, gli impianti solari sui tetti e l’agrivoltaico sostenibile e sospeso da terra”, ha commentato Ettore Prandini, presidente della Coldiretti.

“Ci sono possibilità di sviluppo senza consumare suolo ed è questo il segnale che abbiamo lanciato in modo molto chiaro con il DL Agricoltura”, ha aggiunto Luca De Carlo, presidente della Commissione permanente industria, commercio, turismo, agricoltura e produzione agroalimentare del Senato della Repubblica, toccando uno dei temi più attuali del momento.

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“Siamo l’unico Ministero che ha anticipato di sei mesi i target del PNRR posti dalla Commissione europea per la realizzazione di impianti legati all’agrivoltaico sui tetti, non togliendo nemmeno un metro alla produzione agricola”, ha confermato il Ministro Lollobrigida.

Per dimostrare la fattibilità dei progetti, sono state presentate due best practice italiane:

  • il modello Renexia che, “in linea con la nostra presenza sui territori, contempla l’individuazione concorde di sinergie capaci di fornire supporto allo sviluppo dell’imprenditorialità agricola, soprattutto quella giovanile” queste le parole del direttore generale, Riccardo Toto. “Seguendo la nostra vocazione, crediamo che l’agrivoltaico sia una soluzione capace di sostenere l’agricoltura, anche quella relativa a coltivazioni più pregiate e a rischio, e di valorizzare al contempo quei terreni altrimenti difficilmente coltivabili. Il nostro modello imprenditoriale, in linea con la nostra presenza sui territori, contempla l’individuazione concorde di sinergie capaci di fornire supporto allo sviluppo dell’imprenditorialità agricola, soprattutto quella giovanile. In questo senso noi chiediamo a Coldiretti di indicare imprenditori agricoli, specialmente giovani, da coinvolgere per recuperare terreni pubblici, oggi abbandonati, spesso fonte di inquinamento, occupazioni abusive e poco trasparenti”.
  • il progetto Dalla “terra dei fuochi” alla “Terra del sole”, nato su iniziativa del Gruppo NextEnergy e supportato agronomicamente da PSR Innovazione Campania.
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Foto Coldiretti/Fondazione UniVerde

Quest’ultima proposta è stata descritta da Gianluca Boccanera di NextEnergy come “una dimostrazione emblematica del nostro approccio peculiare e di come un’iniziativa, che si inserisce in un territorio con diverse criticità, possa rappresentare un’opportunità di riscatto e crescita economica, sociale e ambientale”.

Un pensiero condiviso da Roberto Mazzei, coordinatore di PSR Innovazione Campania: “Il progetto, sviluppato su 140 ettari, pone realmente al centro il ruolo degli agricoltori e la biodiversità, creando condizioni ottimali per la coltivazione e favorendo una diversità dell’area con produzioni e modelli produttivi che riflettono in pieno l’identità territoriale e i principi di sostenibilità”.

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Competitività e resilienza di fronte alla crisi climatica

“Le best practice presentate oggi riconoscono la grande opportunità rappresentata dall’agrivoltaico per migliorare la competitività dell’agricoltura locale, tale da incrementare la resilienza della produzione agricola e, al contempo, la capacità di produrre energia rinnovabile”, ha concluso Alfonso Pecoraro Scanio, presidente della Fondazione UniVerde.

All’evento hanno partecipato anche Alessandro Noce, direttore generale mercati e infrastrutture energetiche del MASE; Dominga Cotarella, presidente di Terranostra; Giancarlo Righini, assessore all’agricoltura della Regione Lazio; e Fulvio Bonavitacola, assessore all’ambiente della Regione Campania, intervenuto in videoconferenza.

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