Proibire dal 2020 la presenza di microplasiche aggiunte in cosmetici, detergenti e fertilizzanti. E’ la proposta presentata a Bruxelles venerdì 18 gennaio dall’Agenzia Europea per le Sostanze Chimiche Echa, che ha realizzato un documento in cui esprime un parere relativo all’uso “intenzionale” di queste componenti in diversi settori. Il documento, redatto dall’agenzia, spiega la Reuters che riporta la notizia, è stato richiesto nel quadro della strategia Ue contro l’inquinamento causato dalla plastica.
Settori esenti dal divieto
Dal provvedimento saranno esclusi alcuni prodotti specifici. Al momento sono state menzionate medicine e vernici.
Evitare 30 mila ton di microplastiche disperse nell’ambiente
L’obiettivo, ha spiegato il portavoce dell’ente Matti Vainio nel corso di una conferenza stampa a Helsinki, è quello “di evitare che circa 30 mila tonnellate di microplastiche siano disperse nell’ambiente ogni anno”.
Agricoltura, il settore che usa più microplastiche
Il comparato dove le microplastiche risultano o più utilizzate è, in base alle ricerche effettuate dall’ente, l’agricoltura. “È stata una sorpresa per noi che l’agricoltura sia il più grande utilizzatore di microplastiche”, ha spiegato Vainio sottolineando come questo fenomeno sia ad esempio legato a una procedura molto diffusa in base alla quale si somministrano i fertilizzanti tramite piccoli gusci di plastica che li immettono gradualmente nei terreno. Questa tecnica, ha spiegato il portavoce dell’agenzia, lascia dei residui di microplastiche nel terreno.
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