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Fonte immagine Ispra

L’ultimo evento esplosivo parossistico dello Stromboli, iniziato nella mattina del 28 agosto 2019, ha provocato un innalzamento del livello del mare di circa 60 cm per circa un’ora. Lo rivela l’Ispra che pubblica i dati comunicati dalla Rete mareografica nazionale (Rmn) di Ginostra.

Sono stati i lapilli arrivati nelle acque circostanti che hanno provocato il maremoto registrato dalla stazione della Rnm. Il picco di 60 cm è stato rilevato alle 10:20 (foto di seguito). “Questa significativa variazione del livello del mare – si legge nel documento Ispra – è avvenuta quasi in coincidenza del minimo di marea e non sembra aver avuto un impatto significativo sulle coste. Le oscillazioni del livello del mare, come documentate dal mareografo, sono continuate in attenzione per almeno un’ora”.

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L’evento di maremoto “non ha prodotto effetti di rilievo”, si legge nel documento, anche se è “stato notato dalla popolazione locale”: un pescatore ha notato “una variazione rapida della superficie del mare” che è penetrata per 120 cm sullo scivolo del porto e ha lasciato “una fascia bagnata sugli scogli circostanti alta meno di 70 cm”.

Criticità rilevate nel monitoraggio dell’eruzione e del maremoto

Lo svolgersi dell’evento ha portato all’attenzione degli scienziati una problematica importante. “I dubbi aperti sul significato del mareogramma della stazione di Reggio Calabria evidenziano la necessità di un sistema di monitoraggio più fitto di stazioni sulle coste della Calabria tirrenica e della Sicilia settentrionale”, si legge nel documento. Difatti, la stazione calabrese alle 10.40 ha registrato “una perturbazione di livello marino che potrebbe essere messa in relazione con l’arrivo dell’onda, essendo anche in discreto accordo con la modellazione dei tempi di propagazione”. 

Il secondo problema riportato nel documento è stato “il mancato funzionamento della sirena” a Ginostra, la frazione maggiormente interessata dall’evento esplosivo. Qui le persone presenti non hanno sentito la sirena. Il sistema di allarme dello Stromboli, collegato a due stazioni ondametriche a largo di Sciara del Fuoco, è stato realizzato nel 2002 proprio dopo l’episodio di eruzione di quell’anno e il maremoto che ne seguì.


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