Oltre il 94% dei veicoli in condivisione è a zero emissioni. Le città simbolo della sharing mobility continuano ad essere Milano e Roma, con Palermo e Napoli in crescita. Cresce anche il fatturato del settore, arrivato a quota 130 milioni di euro, +52% rispetto al 2020. Sono alcuni dei dati presentati il 10 ottobre in occasione della 6° Conferenza nazionale della sharing mobility, che aggiorna le tendenze registrate in Italia con il nuovo focus sull’incidentalità della micromobilità.
L’indagine mostra che il monopattino in sharing registra un livello di incidentalità di poco superiore a quello dello scooter sharing, esattamente 2,07 incidenti ogni 100 mila km contro 1,72 del ciclomotore, distanti entrambi dalla bicicletta con il valore di 0,74. Addirittura rapportando gli incidenti al numero di viaggi la classifica si inverte e lo scooter sharing precede tutti con 7,77 incidenti ogni 100 mila spostamenti, con il monopattino che segue con 5,01 incidenti, e infine la bicicletta con 1,35 incidenti ogni 100 mila spostamenti.
Mobilità condivisa: il quadro generale
Nel 2021, i livelli di utilizzo dei servizi di vehicle sharing (carsharing, scootersharing, bikesharing, monopattino-sharing) tornano a salire come nel periodo pre-pandemia: i viaggi realizzati in sharing mobility sono stati in tutto 35 milioni circa, +61% rispetto al 2020 e il 25% in più del 2019. L’83% dei noleggi avviene su un veicolo di micromobilità. Le flotte diventano sempre più leggere, piccole ed elettriche: passano dai circa 85 mila veicoli del 2020 ai circa 89 mila nel 2021, ripartiti tra monopattini (51%), bicicletta (31%), scooter (10%), auto (7%) e i veicoli elettrici passano dal 63% al 77% nell’ultimo anno.
L’insieme dei noleggi registrati dai servizi di mobilità condivisa cresce tra gennaio e giugno del 113% a Milano e dell’83% a Roma: “Per accompagnare il cambiamento di abitudini, il governo nell’ultimo anno ha regolamentato l’uso dei monopattini, la modalità in sharing che sta guidando la crescita del settore, con interventi finalizzati ad aumentarne la sicurezza, ad adeguare gli strumenti di segnalazione luminosa, ad assicurare il decoro urbano con precise norme sui parcheggi”, afferma nella nota stampa il ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, evidenziando: “Abbiamo anche definito il Piano generale della mobilità ciclistica per consentire una programmazione a medio-lungo termine delle infrastrutture e promuovere così l’uso della bicicletta rendendola una componente fondamentale del sistema di mobilità”.
Con il Pnrr sono stati previsti investimenti pari a 600 milioni di euro per la realizzazione di piste ciclabili urbane e extraurbane: “Anche lo sviluppo del carsharing e dello scootersharing, che rappresenta un’alternativa all’auto privata, va implementato e incoraggiato soprattutto nella misura in cui il servizio si realizza con veicoli ecologici a basse o zero emissioni”, ha sottolineato il ministro Giovannini.
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Sharing mobility nel dettaglio
Il carsharing free-floating è l’unico servizio in difficoltà nei noleggi brevi, ma cresce sui noleggi di durata medio-lunga, puntando a diventare il mezzo alternativo all’auto di proprietà. Nel 2021, i servizi a flusso libero registrano l’8% di noleggi in meno del 2020, ma aumenta la durata dei noleggi arrivata a 43,7 minuti e superiore di 11 minuti circa rispetto al 2019. Vanno meglio invece i servizi di carsharing con stazione che segnano un +22% di viaggi rispetto al 2020. Il 32% delle auto è elettrico o ibrido e l’elettrico è aumentato del 12% rispetto al 2020.
L’offerta di bikesharing retrocede rispetto all’anno precedente a causa di una ricalibrazione delle flotte nelle grandi città e la transizione verso nuovi bandi. Ma tra la fine dell’anno e l’inizio del 2022, in particolare nelle grandi città dove gli stessi operatori dei servizi di monopattino-sharing arricchiscono la loro flotta con migliaia di bici elettriche, il bikesharing fa un rimbalzo rispetto al 2020 sul fronte della domanda: +56% per il bikesharing free-floating con 4,6 milioni di noleggi e +22% con 3,4 milioni di noleggi per il bikesharing station-based. Un trend particolarmente visibile a Roma e Milano, dove i noleggi rispettivamente aumentano del 90% e del 157% da gennaio a giugno del 2022.
Il 2021 certifica la forte diffusione dei servizi di monopattino in sharing, segmento che da solo ha registrato la metà dei noleggi totali fatti in Italia (17,9 milioni), più che raddoppiando la performance dell’anno precedente con un’offerta di oltre 35 mila monopattini. Alle 24 città dove il servizio era attivo nel 2020 se ne sono aggiunte altre 15 nel 2021 (Benevento, Brindisi, Cagliari, Catania, Frosinone, Grosseto, Imperia, Novara, Padova, Palermo, Piacenza, Prato, Ragusa, Reggio Emilia, Teramo).
Maglia nera a Umbria, Molise, Basilicata
Il numero di capoluoghi di provincia con almeno un servizio è più alto del numero di quelli senza nessun servizio attivo, 62 contro 46. Dal punto di vista territoriale, i capoluoghi con almeno un servizio sono 35 su 48 totali al Nord, 11 su 28 al Centro e 16 su 32 al Sud. Le uniche regioni che a fine 2021 non hanno servizi significativi, sono l’Umbria, il Molise, e la Basilicata. Nella classifica delle prime migliori 10 città della sharing mobility, Milano e Roma si confermano ai vertici per flotte disponibili, noleggi e km percorsi. In particolare, Milano evidenzia ancora un’offerta e una domanda (noleggi) ripartite in maniera molto equilibrata tra i diversi servizi. Nella top ten dell’offerta di servizi di sharing ci sono, nell’ordine: Milano, Roma, Torino, Firenze, Palermo, Napoli, Verona, Bologna, Rimini e Bari.
In forte espansione anche l’uso degli scooter in condivisione,che nel 2021 sono tornati ai livelli di domanda del 2019 (+5%) con un’offerta di circa 9.000 mezzi. Si sono aggiunte nuove città in cui è disponibile il servizio (Benevento, Bergamo, Grosseto, La Spezia, Lago di Garda, Lecce, Pescara, Taranto). La flotta italiana di scooter in sharing è quasi completamente elettrificata.
Dall’analisi economica della sharing mobility emergono due elementi importanti. Il primo è la crescita del fatturato complessivo del settore, arrivato nel 2021 a 130 milioni di euro circa e cresciuto del 52% rispetto al 2020. Il secondo è la comparazione dei costi della mobilità condivisa in relazione ai costi della mobilità privata. Un cittadino che usa più spesso la propria bicicletta in città, il trasporto pubblico e, all’occorrenza, una combinazione di servizi di sharing mobility, può ottenere un risparmio annuo fino a 3.800 euro rispetto alla scelta di utilizzare abitualmente la propria auto. I soli costi fissi per il possesso di un’auto in Italia permetterebbero l’acquisto di 3 viaggi al giorno con diversi servizi di sharing mobility.
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