L’azienda neozelandese Fabrum, leader nella transizione a emissioni zero, e la società di consulenza ingegneristica britannica Filton systems engineering (Fse) hanno unito le forze con Gkn aerospace, il principale fornitore aerospaziale al mondo, per aiutare a spingere il settore dell’aviazione verso la sostenibilità con la tecnologia end-to-end del sistema di alimentazione a idrogeno.
La collaborazione sfrutta la capacità aerospaziale di Fse nei sistemi di alimentazione idraulici e a motore, nonché la tecnologia di Fabrum per lo stoccaggio criogenico e di serbatoi di carburante nei sistemi di alimentazione a vettore H2. Destinus è invece il progetto paneuropeo che intende rivoluzionare l’industria dell’aviazione ed entrare in una nuova era del trasporto aereo ecologico senza emissioni di CO2 e superveloce.
H2 liquido end-to-end: ambiente di test
L’annuncio della partnership coincide con l’aggiornamento da parte di Fse dell’attuale impianto per offrire idrogeno sia gassoso che liquido, in un primo ambiente di test commerciale sito a Bristol. Queste strutture di prova consentono alle società aerospaziali di produrre e testare idrogeno liquido come carburante per i voli di prova.
Da parte sua, Fabrum ha sviluppato la soluzione per la produzione di idrogeno liquido end-to-end a terra per l’impianto di prova, inclusi il condizionamento del vettore, liquefazione e stoccaggio di H2 liquido. Sono previsti ulteriori aggiornamenti, inclusa la combinazione delle tecnologie criogeniche con un elettrolizzatore dedicato allo scopo di rimuovere la dipendenza dalla fornitura di idrogeno gassoso.
Presso la struttura di prova, il sistema a idrogeno liquido da 2,4 kW è stato progettato congiuntamente con Gkn nell’ambito del progetto Safe flight finanziato da Innovate UK. Questo sistema end-to-end dimostra la fattibilità dell’idrogeno liquido come fonte di carburante per aerei e affronta molti dei problemi di sicurezza sollevati dall’introduzione di un carburante così nuovo. Il progetto ha sviluppato tecnologie di stoccaggio ed erogazione, sistemi di spurgo ottimizzati e progettazione integrata del serbatoio del carburante con distribuzione sugli aerei (inclusi vaporizzazione e condizionamento) fino alla fornitura di una cella a combustibile a temperatura e pressione richieste, su una gamma di carichi elettrici rappresentativi di un volo tipico.
Secondo gli esperti del progetto, la produzione di idrogeno liquido al punto di utilizzo rappresenta la soluzione più economica a breve e medio termine per consentire il volo a emissioni zero.
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UK: primo velivolo a idrogeno nel 2026
Non solo. Gkn aerospace guiderà un innovativo programma di collaborazione nel Regno Unito, chiamato H2GEAR, per sviluppare il primo sistema di propulsione a idrogeno per velivoli subregionali, consentendo a sua volta applicazioni su aeromobili più grandi e viaggi più lunghi. Il programma è supportato da 27 milioni di sterline di finanziamento (circa 32 milioni di euro).
L’obiettivo del programma, che vede importanti collaborazioni con le università di Newcastle, Manchester e Birmingham, è quello di creare più di 3.000 posti di lavoro nel prossimo decennio. L’entrata in servizio del primo velivolo a idrogeno potrebbe avvenire già nel 2026.
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Destinus: roadshow della startup fa tappa in Italia
La startup Destinus ha chiuso a febbraio un primo round di finanziamento con una raccolta di 29 milioni di dollari (circa 30 milioni di dollari) tra investitori nordamericani, europei, asiatici e sudamericani. La prossima tappa del roadshow tra gli investitori sarà a settembre in Italia, con l’obiettivo di raccogliere capitale regionale a finanziare l’ulteriore sviluppo del progetto paneuropeo per il primo aereo ecologico senza emissioni di CO2 e superveloce.
Lo scorso novembre è stato effettuato il primo test di volo nella periferia di Monaco con il prototipo Jungfrau, progettato, costruito e testato in meno di 4 mesi dalla fondazione dell’azienda, mentre ad aprile la startup ha lavorato al lancio del secondo prototipo Eiger, delle dimensioni di un autobus. Nei prossimi mesi, Destinus intende testare nel sud della Spagna prototipi alimentati a idrogeno liquido che supereranno il muro del suono.
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