Sfruttare le correnti marine per raccogliere i rifiuti in plastica dispersi negli Oceani. E’ l’idea alla base del progetto “Ocean Cleanup” promosso da Boyan Slat che intende utilizzare per raggiungere quest’obiettivo delle barriere a forma di V della lunghezza di 100 km, ancoratale al fondale e dotate di una rete per catturare i resti in plastica dispersi nell’acqua.
Se però, come si legge su Science et Avenir che dà la notizia, il progetto iniziale prevedeva una barriera unica, ora gli ingegneri che lavorano al progetto stanno pensando di realizzare una flotta di tante barriere più piccole legate al fondale attraverso un’ancora fluttuante che sfrutterà i movimenti delle correnti.
Obiettivi e prime sperimentazioni
L’obiettivo di Slat è quello ridurre del 50% i rifiuti di grandi dimensioni nel Pacifico nel giro di 5 anni. Già delle prime sperimentazioni sono state effettuate nel mare del Nord su un piccolo prototipo di 100 metri installato a giugno scorso.
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