L’azienda californiana NewHydrogen ha annunciato, in data 22 agosto, l’avvio di una collaborazione con l’Università di Santa Barbara per mettere a punto un nuovo sistema di produzione dell’idrogeno verde. Sistema che si baserà sull’utilizzo di calore, anziché di elettricità, per scindere le molecole di acqua in idrogeno e ossigeno.
L’impiego del calore come risorsa rinnovabile
“Attualmente, l’elettricità è responsabile del 73 per cento dei costi legati alla produzione di idrogeno”, spiega Steve Hill, amministratore delegato dell’azienda. “Il calore proveniente dalla geotermia o dai sistemi a concentrazione solare può essere molto più economico. In certi casi è addirittura a costo zero, se pensiamo al calore prodotto dalle centrali nucleari o dalle industrie che lavorano l’acciaio, il vetro e la ceramica”.
La diffusione dell’idrogeno per decarbonizzare i settori hard-to-abate
Il team di ingegneri dell’università, guidato dal professor Philip Christopher, sta testando un nuovo materiale catalitico che può essere continuamente riutilizzato per generare H2 unicamente a partire da acqua e calore – si parla di temperature inferiori ai mille gradi centigradi –, tramite un processo altamente efficiente.
Leggi anche: Il potenziale dell’idrogeno verde per la decarbonizzazione delle attività portuali
Una volta sviluppata, la tecnologia NewHydrogen ThermoLoop™ potrebbe “sconvolgere l’intera industria dell’idrogeno, riducendone drasticamente il costo”, conclude Hill. Non resta che seguire gli sviluppi di questa partnership, considerando il ruolo di spicco che l’Unione europea ha affidato all’idrogeno verde nel percorso comunitario verso il raggiungimento della neutralità climatica.
Per ricevere quotidianamente i nostri aggiornamenti su energia e transizione ecologica, basta iscriversi alla nostra newsletter gratuita
e riproduzione totale o parziale in qualunque formato degli articoli presenti sul sito.