Ventilare, riscaldare, raffrescare, filtrare e deumidificare gli ambienti con un unico sistema. E’ ciò che consente di fare la ventilazione meccanica controllata (VMC) a doppio flusso termodinamico, che MyDATEC propone sul mercato. La soluzione è stata scelta da l’Ing. Lodovico Mascardi, residente a Milano in una zona del centro ad elevato traffico veicolare per migliorare la qualità dell’aria degli ambienti interni. Lo stabile in questione è un immobile storico del 1865, di circa 140mq2 , situato al 2° piano in zona Navigli, che si caratterizza per un elevato traffico.
“Si presentavano due opzioni – spiega in una nota l’ingegnere – scegliere tra un recuperatore passivo o uno termodinamico. Nel nostro caso, la scelta è ricaduta su una soluzione termodinamica che in estate, pur non fornendo un vero e proprio condizionamento, garantisce comunque raffrescamento e deumidificazione degli ambienti. Considerando infatti che i tradizionali impianti di condizionamento espongono solitamente a costi medio-alti di installazione e di consumo energetico, ho preferito optare per un sistema VMC termodinamico che mi assicura il massimo comfort in termini di rinnovamento dell’aria e di isolamento acustico in sinergia con i serramenti di ultima generazione” .
Gestione del macchinario
“Per quanto riguarda la gestione della macchina, il funzionamento è estremamente semplice ed intuitivo – continua l’ingegnere nella nota – Mediante il termostato è possibile impostare agevolmente la temperatura desiderata e scegliere tra la modalità estate o inverno. All’utente finale non resta altro da fare, la macchina è subito pronta all’uso. L’unico aspetto importante di cui è necessario occuparsi con regolarità è la pulizia dei filtri, lavabili semplicemente con acqua, ma considerate le performance della macchina MyDATEC, quest’operazione può rivelarsi addirittura soddisfacente per l’utente: infatti, durante la pulizia, appare subito evidente la quantità di sostanze inquinanti presenti nell’aria esterna che vengono intrappolate nei filtri della macchina, a vantaggio del benessere domestico”.
Benefici e vantaggi
“In termini di risparmio energetico – ha spiegato, ad esempio, Mascardi – la differenza è evidente: infatti, il calore che si produce ad esempio in cucina non viene disperso all’esterno come quando vengono spalancate le finestre per ridurre i problemi di condensa, ma al contrario viene recuperato dall’impianto e questo contribuisce enormemente al risparmio in bolletta. Infatti, ho potuto constatare una differenza sostanziale tra i primi anni di esercizio della macchina quando in casa avevamo un contratto di gestione del calore condominiale e gli anni seguenti in cui passando ad una contabilizzazione autonoma, abbiamo regolato tutte le valvole dei termosifoni al minimo, così da scaldarli soltanto durante le giornate di gran freddo. In questo modo, per buona parte del periodo invernale i caloriferi restano freddi, registrando a conti fatti un risparmio energetico enorme rispetto agli altri condomini che hanno metrature e condizioni ambientali simili alle mie”.
“Per quanto riguarda la stagione estiva invece, nel caso in cui si necessiti di una temperatura in casa particolarmente fresca, è chiaro che bisogna valutare l’integrazione di un impianto di condizionamento tradizionale, soprattutto se si vive in uno stabile antico sprovvisto di dispositivi di ombreggiamento o di riduzione degli apporti solari”, ha concluso il manager.
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