La mobilità di merci e persone è stata messa sotto la lente di ingrandimento da quando la pandemia del Covid-19 ha iniziato a diffondersi nel mondo. Una contingenza che spinge a guardare al tema delle infrastrutture, ma anche della modalità di fruizione di questo bene in diverso modo. Non solo sostenibilità quindi, ma anche salute e sicurezza personale. Partendo da questi presupposti prende il via il prossimo 21 aprile lo Smart mobility, transport & logistics summit (per registrarsi qui). Canale Energia, media partner dell’iniziativa, ha discusso dei temi di quest’anno con Ezio Viola, co-founder, The Innovation Group.

Qual è il messaggio del Smart mobility, transport & logistics summit di quest’anno, un anno particolare, in cui la mobilità è stata molto discussa?

È la prima volta che nel nostro summit la mobilità non è solo legata alle persone ma anche alle merci oltre che a tutto quello che riguarda le infrastrutture. Riteniamo che questi tre elementi: infrastrutture, mobilità delle persone e delle merci, devono essere messe a fattor comune.

Un tema quello della mobilità che oggi deve guardare a più aspetti come all’efficienza ma anche alla sostenibilità e sicurezza delle persone. Per far ciò bisogna tenere conto e mettere in gioco tutto quello che l’innovazione permette di fare. Non è un caso che il Pnrr avrà un ampio aspetto legato agli investimenti sulla mobilità, nella voce transizione ecologica.

L’evento, giunto alla quarta edizione, è nato a cavallo del Covid-19. Si tratta di un momento disruption e di completo ripensamento degli usuali modelli di mobilità. Cosa aspettarsi per il futuro?

L’impatto del Covid-19 sul trasporto pubblico locale è stato devastante. D’altro lato il settore insieme alle aziende, alle amministrazioni e agli eventi, deve affrontare i cambiamenti indotti dai nuovi modelli mobilità urbana.

Il tema della sostenibilità urbana sarà fondamentale sul trasporto, ma anche sulle nuove mobilità che dovranno essere potenziati dalla share mobility pubblico e privata.

Nell’evento toccheremo anche la mobilità delle merci, pensiamo all’eCommerce che stiamo utilizzando tutti in questo momento di pandemia, e ai problemi che sta creando. Insomma bisogna guardare al futuro e avere una visione. L’ elemento catalizzatore di questi movimenti è sempre l’utilizzo delle tecnologie digitali che entrano in maniera pervasiva sia nel mezzo sia nelle infrastrutture usate dai cittadini.

Nell’evento la smart mobility viene affrontata da div ersi punti di vista: dall’innovazione agli obiettivi di sostenibilità alla professione del mobility manager alle nuove esigenze di Urban mobility.

Uno degli aspetti che tratteremo nell’evento è proprio la nuova “Urban mobility”, “la città in 15 minuti”.  La Urban mobility è data da una pianificazione sostenibile dello spazio urbano basato, anche sul concetto di prossimità in modo da ridurre spostamenti di automotive cittadino favorendo altri mezzi come bicicletta o andare a piedi. Si tratta di effettuare una riprogettazione della città dove la mobilità sostenibile diventa fondamentale. Per questo interverrà Carlos Moreno, il docente che ha teorizzato questo concetto. Distribuiremo ai partecipanti dell’evento lo studio del prof Moreno su questo suo concetto di città.

Questi problemi secondo voi come sono percepiti dai cittadini finali?

I cittadini sono toccati direttamente soprattutto oggi con il Covid-19. Vediamo l’attenzione che viene posta all’uso del mezzo pubblico. E’ cambiata la sensibilità dei cittadini all’efficienza dei trasporti a questo si associa per un po’ di tempo l’aspetto della sicurezza e della salute. Terzo elemento la sostenibilità che riguarda sia il mezzo privato che pubblico

I cittadini ora vanno dove transitano i mezzi, mentre nel nuovo concetto di “Urban Mobility” si dovrà ragionare per portare la mobilità dove sta il cittadino. Coniugando i vantaggi delle città del futuro, con aspetti di mobilità come lo smart working. Si tratta di una ispirazione a cui poi deve seguire una progettazione. La pandemia sta creando anche nuove sensibilità nelle persone stesse come ambiente e sostenibilità. Cose di cui gli amministratori pubblici devono essere consapevoli e agire di conseguenza per ribaltarne la concezione.

Cosa può interessare di più a un amministratore pubblico, del nuovo modo di concepire una città in cui tutto è a 15 min di distanza?

L’amministratore deve ascoltare il cittadino e, compatibilmente con i bilanci pubblici e la capacità della PA, soddisfare queste esigenze. Servirà applicare in tempi compatibili con obiettivi che ognuno si da, queste scelte progettuali. L’importante è che siano misurabili e quantificabili. Sono cose che possono avere successo se le amministrazioni pubbliche sono capaci di realizzare una partnership con il privato sia in fase di ideazione che realizzativa.

Lei ha già accennato alla digitalizzazione, che permette di ripensare la mobilità e avvicinarla di più alle persone. A questo aspetto della Urban Mobility è collegato anche il tema della mobilità sostenibile?

la mobilità sostenibile è collegata al tema della pianificazione. Ci sono sistemi di intelligenti trasportanti che vanno a monitorare come la mobilità nella città si pianifica, prendendo i dati dei sensori. Il digitale può coniugare la capacità di infrastrutture e in prospettiva anche il 5G può svolgere un ruolo importante in questo. Pensiamo alla condivisione di dati, in cui gli open data devono svolgere un ruolo centrale, cosa che sarà possibile solo  progettandone la fruizione con una mentalità digitale.


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Giornalista, video maker, sviluppo format su più mezzi (se in contemporanea meglio). Si occupa di energia dal 2009, mantenendo sempre vivi i suoi interessi che navigano tra cinema, fotografia, marketing, viaggi e... buona cucina. Direttore di Canale Energia; e7, il settimanale di QE ed è il direttore editoriale del Gruppo Italia Energia dal 2014.