Navetta a guida autonoma Torino Sperimentazione Italia

Grazie al programma “Sperimentazione Italia”, è stata autorizzata per la prima volta nel nostro Paese, precisamente a Torino, la sperimentazione di una flotta di navette a guida autonoma su strada.

L’autorizzazione è frutto della collaborazione tra il Dipartimento per la trasformazione digitale, il Ministero dello sviluppo economico e il Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili. 

Ad ottenere l’autorizzazione a procedere con la sperimentazione è stato il Gruppo torinese trasporti (Gtt).

Questa avviene all’interno del progetto Show, finanziato dal programma Horizon 2020, finalizzato a supportare la transizione verso un trasporto urbano a guida autonoma efficace e sostenibile. 
“Sperimentazione Italia” mira a far sì che l’Italia diventi un laboratorio per l’innovazione attraverso le nuove tecnologie. Grazie ai dati raccolti, qualora le sperimentazioni abbiano esito positivo, si potrà proporre una modifica normativa in modo che possano essere replicate su tutto il territorio nazionale.

La sperimentazione in due fasi

La prima fase della sperimentazione, denominata pre-demo, da realizzare entro marzo-aprile 2022, sarà di shuttle autonomi, senza passeggeri a bordo, che saranno testati nel traffico reale, oltre a prevedere attività di formazione per gli operatori di bordo.

La seconda fase invece, prevista a partire da maggio 2022, farà partire la vera e propria sperimentazione, di cui i cittadini di Torino potranno usufruire per cinque mesi. Due navette a guida autonoma percorreranno il percorso di 5 km nella zona dei presidi ospedalieri della Città della salute e della scienza. I passeggeri potranno prendere le navette alle fermate e orari richiesti gratuitamente, attraverso un’app dedicata.

La mappa del percorso è visualizzabile in maniera interattiva al seguente link.

Il ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale, Vittorio Colao dichiara in nota stampa: “Le innovazioni, specie se radicali, incontrano spesso limiti regolatori che non ne consentono neanche la sperimentazione. Ma un’innovazione che porta benefici all’intera società deve poter essere sperimentata e, se funziona, essere resa scalabile rapidamente. Ecco perché abbiamo introdotto in Italia le sandbox. In particolare ‘Sperimentazione Italia’ mira ad accelerare l’adozione di tecnologie emergenti nel nostro Paese: permette alle soluzioni innovative di essere sperimentate in ambito sicuro, in modo da poter raccogliere i dati che poi ne consentano il lancio nazionale, con benefici sulla vita dei cittadini e sull’ambiente. Spero che imprenditori e innovatori italiani ricorrano a “Sperimentazione Italia” sempre di più”.

Continua il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti: “Esser capaci di innovare e sperimentare soluzioni che prevedono l’applicazione di nuove tecnologie è la premessa migliore per favorire la competitività del nostro sistema produttivo. Per questo motivo guardiamo con particolare attenzione anche a quei progetti come “Sperimentazione Italia” che puntano a introdurre nuove soluzioni di mobilità sostenibile nel trasporto cittadino, avendo però sempre ben presente che il cambiamento più importante oggi è guidare il processo di sviluppo tecnologico mantenendo al centro la conoscenza e l’essere umano”.

Conclude il ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, Enrico Giovannini: “Sperimentare tecnologie innovative nel settore della mobilità pone le basi per favorire lo sviluppo sostenibile nei centri urbani e quindi migliorare la qualità della vita delle persone e le attività delle imprese. Per ridisegnare le nostre città attraverso innovativi progetti di rigenerazione urbana, su cui siamo impegnati anche con il Pnrr, è fondamentale avere a disposizione soluzioni di mobilità più sostenibili, che consentano di rendere più efficaci gli spostamenti riducendo l’impatto sull’ambiente. Auspico quindi che “Sperimentazione Italia” sia solo il primo passo di questo percorso, da estendere ad altri ambiti e ad altri territori”.


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