Il trasporto pubblico locale è costellato di esempi buoni e meno buoni. Ci sono i servizi più o meno efficienti o quelli più o meno digitalizzati. In generale, si dividono tra un’offerta che risponde alle esigenze del cliente e una che disattende le aspettative. Ad Ancona la Conerobus, società che gestisce il servizio di trasporto pubblico locale, ha reso noto il successo dell’indagine in incognito condotta dalla società di consulenza Lem Reply sulla qualità dei servizi erogati. In particolare, ad essere giudicati positivamente sono: corse regolari e puntuali, autobus puliti e in buono stato, stile di guida confortevole e sicuro dei conducenti, competenza e cortesia del personale. A Roma, nonostante il giudizio negativo sull’ATAC, la vendita di titoli di viaggio BIT è incrementata del 3% a Gennaio 2018 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Merito probabilmente delle maggiori attività di controllo effettuate sulle linee.
Scorrendo lo Stivale ci sono diversi esempi di come sta cambiando il trasporto pubblico.
A Torino il trasporto pubblico è paperless
Il comparto del trasporto pubblico locale converge in maniera sistematica verso l’abbandono della carta. Pochi giorni fa il Gruppo torinese trasporti-GTT ha presentato la nuova applicazione per smartphone con cui si potrà comprare il titolo di viaggio. Una volta selezionato il biglietto da acquistare ed effettuato il pagamento con carta di credito, lo si potrà scaricare sul device e attivare avvicinando lo smartphone al validatore presente sul mezzo.
Dall’intermodalità all’elettrico: il primato di Bergamo
L’elettrificazione delle città tocca in maniera esemplare la città di Bergamo. Con la recente inaugurazione della linea C, che collega il centro città con la periferia, il capoluogo lombardo diventa la prima realtà urbana su scala nazionale ad avere una linea di trasporto pubblico su gomma 100% elettrica. Ad annunciarlo in nota stampa l’Azienda trasporti Bergamo-ATB che con 12 nuovi autobus elettrici Urbino Solaris, dotati di un’autonomia giornaliera di 180 km, vanta un parco mezzi circolante per il 65% a ridotto impatto ambientale.
La rete, con 16 pensiline “smart” attrezzate con dispositivi intelligenti e servizi di connettività di ultima generazione, è connessa alle altre forme di trasporto pubblico: dalle altre linee della rete ATB al bike sharing, dai tram ai parcheggi di interscambio. L’investimento di 7 mln di euro è stato così ripartito: 5,4 mln da ATB, 1,3 mln dalla Regione Lombardia e 300 mila dal Comune.
Idrogeno nel futuro della Toscana
I mezzi che viaggeranno lungo le tratte Siena-Chiusi e Siena-Empoli saranno alimentati da celle a combustibile, in parte sfruttando le fonti rinnovabili. La francese Alstom è l’unica che finora si è candidata all’avviso pubblico pubblicato l’estate scorsa dalla Regione Toscana, interessata a partecipare al consorzio per lo sviluppo del progetto. L’azienda vanta l’esperienza maturata nella costruzione del treno a idrogeno “Coradia iLint” attivo dagli scorsi mesi in Bassa Sassonia. Ad essere interessate le linee senesi non elettrificate, pari a circa 500 km e al 34% del totale toscano: l’idea è di attrezzare per la distribuzione il centro manutenzione FS di Siena. A mancare all’appello gli attori che si occuperanno della produzione, dello stoccaggio e della logistica di idrogeno. Oltre che i finanziamenti, in parte provenienti dalla Commissione europea.
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