Partirà il prossimo autunno a Torino la sperimentazione sulle auto a guida autonoma, prevista dal progetto “Smart Road” diventato operativo con la pubblicazione ad aprile 2018 in Gazzetta Ufficiale del DM 28 febbraio 2018. Il protocollo d’intesa è stato firmato venerdì scorso dal Ministro dei Trasporti Danilo Toninelli e dal rappresentante della Giunta comunale.
Torino capoluogo delle Smart Road
Ad essere toccata un’area di circa 35 km che comprende i principali assi stradali del capoluogo piemontese: Regina Margherita, Principe Eugenio, Principe Oddone, Bolzano, Inghilterra, Castelfidardo, Mediterraneo, Matteotti, Ferrucci, Vittorio Emanuele, Galileo Ferraris, Duca degli Abruzzi, IV Novembre, Agnelli, Orbassano, Cosenza, Giambone, Unità d’Italia, Dogliotti, Bramante, Sommellier, Peschiera, Turati, Rosselli, Settembrini, Maroncelli, Traiano, Spezia, il sottopasso Lingotto e le vie Nizza, Saluzzo, Belfiore, Ormea, Cavalli, XX Settembre, Arsenale. Costruttori e centri di ricerca potranno testare le auto pilota scegliendo i tracciati più idonei sulle caratteristiche del tipo di livello del sistema di guida autonoma. È prevista una adeguata campagna di informazione al cittadino, come disciplinato dal decreto ministeriale “Smart Road”.
Duplici le potenzialità del progetto: da un lato “incrementare i servizi per il cittadino”, come evidenziato in nota stampa da Paola Pisano, Assessore all’Innovazione del Comune di Torino, dall’altro contribuire a “migliorare il sistema di mobilità urbana attraverso lo sviluppo, in tutta la città, di un’infrastruttura tecnologica capace di interagire con i progetti che verranno attivati sul territori”. Così da rendere la Città il punto di riferimento di questo sviluppo e attrarre, prosegue l’Assessore, “competenze e aziende legate alla tecnologia e all’innovazione non solo per la città ma per tutta la Nazione”.
Difatti, evidenzia in nota il Ministro Toninelli, si punta a estendere sul territorio nazionale “piattaforme di osservazione e monitoraggio del traffico, modelli di elaborazione dei dati e delle informazioni, servizi avanzati ai gestori delle infrastrutture, alla Pubblica Amministrazione e agli utenti della strada”. Così da creare, rimarca, “un ecosistema tecnologico, fondato sui big data, favorevole alla sinergia tra infrastrutture e veicoli di nuova generazione, per migliorare la sicurezza e la fluidità del traffico”.
Il progetto Smart Road
La trasformazione digitale delle strade è uno dei passaggi obbligati per il raggiungimento degli obiettivi infrastrutturali del Paese previsti dal Piano Nazionale ITS e dal piano europeo Cooperative Intelligent Transport Systems (C-ITS). Partito nel 2016, quest’ultimo punta a stilare entro il 2019 un quadro di riferimento complessivo per la circolazione delle driverless car.
L’utilizzo di tecnologie innovative, quali sensori road side con cui elaborare metodi per la gestione della circolazione e per la rilevazione dei comportamenti in viaggio, vuoler rendere più sicuro il trasporto e snellire gli oneri amministrativi. A giugno 2018 il Ministero dei Trasporti ha istituito l’Osservatorio tecnico di Supporto per le Smart Road. Il suo compito, come evidenziato sul portale del Dicastero, quello di fare da coordinatore nazionale tra le iniziative in essere e future e da promotore di studi, ricerche e approfondimenti tra gli stakeholder attivi sul tema dell’IoT.
Da giugno la Città di Torino accoglie già sperimentazioni sulle infrastrutture intelligenti. Con l’entrata in vigore del DM 28 febbraio 2018, che ha stabilito i requisiti funzionali per le strade candidate a trasformarsi in “Smart Road” e le condizioni per la sperimentazione delle auto a guida autonoma, sono partiti i test sulla comunicazione veicolo-infrastruttura per prevede episodi di allagamento improvviso delle strade e il passaggio di utenti vulnerabili sulle strisce pedonali. Ma anche per individare la velocità utile a ottenere il verde semaforico, a garantire servizi di parcheggio autonomo o finalizzate alla migliore gestione del carico/scarico merci.
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