Cosa rende “intelligente” una centrale termoelettrica? La risposta è la digitalizzazione, stando a quanto emerso nel corso di una visita all’impianto Sorgenia di Termoli a cui Canale Energia ha preso parte.
Questo tipo di siti, a causa della priorità nel dispacciamento elettrico assegnata alle fonti di energia rinnovabili (FER), non producono in maniera continuativa ma con degli “stop and go” che rispondono alla variabilità della generazione FER e della domanda attivata dai consumatori finali.
Ad esempio, in un anno la centrale di Termoli compie circa 250 cicli di accensione e spegnimento e nel 2017 si stima che sarà operativa per circa 2.000 ore, sulle 8.760 disponibili in un anno. Dato ciò il sistema “a ciclo combinato” (cioè con due turbine di produzione al suo interno) da 770 MW in potenza di Sorgenia deve essere molto flessibile, cioè capace di partire rapidamente (attualmente il tempo di avviamento è mezz’ora). In termini di output finale questa centrale genera 150 milioni di kWh al mese, che corrispondono ai consumi di una media città.
Il ruolo della digitalizzazione
Lo scorso anno, durante un fermo programmato della centrale di Termoli, è stato installato, in 35 giorni di lavoro, un sistema di controllo distribuito DSC Siemens “SPPA T3000 Cue”. Questa tecnologia ha il compito di raccogliere tutti i dati di campo sul funzionamento di ogni macchina coinvolta nel ciclo produttivo ed elaborarlo per migliorare i processi (soprattutto l’accensione e lo spegnimento in ottica di flessibilità) e anticipare eventuali guasti.
“Dalle rilevazioni fatte su 37 centrali termoelettriche – per una capacità di 23 GW – che Siemens gestisce nel mondo”, spiega Simona Rossetti, Capo controls and digitalization della multinazionale, si evince proprio “i fermi d’impianto siano provocati per il 22% da problematiche di processo, per il 36% da guasti di macchinari o strumentazioni e per il 42% da errori umani”. L’applicazione del nuovo sistema di controllo della centrale di Termoli non ha comportato la riduzione della forza lavoro (18 impiegati) ma punta a evolvere la loro attività all’interno del sito.
“Per ottenere flessibilità, efficienza e basso impatto ambientale servono digitalizzazione e automazione”, aggiunge Alberto Vaccarella, Power Asset Director di Sorgenia. “Analizzare i dati ci consente di creare modelli di funzionamento che prevengono danni” e in questo molto utili sono “l’Internet of Things e la connettività”.
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