Tecnologia e sostenibilità sono le parole chiave della società 5.0

I risultati dello studio “Verso la società del futuro”, realizzato da Edison e The European House – Ambrosetti

Metà delle aziende italiane sta già investendo in ricerca e sviluppo nell’ambito della sostenibilità sociale e ambientale. A svelarlo è lo studio “Verso la società del futuro”, realizzato da Edison e The European House – Ambrosetti, i cui risultati sono stati ripresentati il 6 settembre in Puglia, in concomitanza con il 50esimo Forum nazionale di Cernobbio.

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Foto TEHA

L’analisi ha coinvolto cinquecento piccole, medie e grandi aziende italiane, ma anche altrettanti giovani tra i 16 e i 26 anni: il 70 per cento di questi ultimi ritiene che la transizione ecologica sia la sfida più importante che l’Italia e l’Europa dovranno affrontare da qui al 2050.

Un nuovo modello energetico

La tecnologia viene percepita come un “fattore strategico” per lo sviluppo della società del futuro, la cosiddetta “Società 5.0”. Il 60 per cento delle imprese vede la tecnologia come una leva di cambiamento positivo, e prevede che l’innovazione tecnologica porterà a un aumento dell’occupazione. Altro elemento chiave della nuova società sarà un modello di energia sostenibile, sicura, diffusa e partecipata, stando ai risultati dello studio: transizione energetica e digitale andranno di pari passo.

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Foto TEHA

Il ruolo del sud Italia

“Lo studio presentato oggi evidenzia chiaramente come la transizione energetica e digitale rappresenti una leva fondamentale per costruire una società più inclusiva e sostenibile entro il 2050”, ha commentato Leonardo Patroni Griffi, presidente della Banca Popolare di Puglia e Basilicata.

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“Nello scenario delineato dallo studio Edison e TEHA di profonde mutazioni e trasformazioni che coinvolgono l’economia, il lavoro e la società, è risolutivo non solo comprendere ma anche valorizzare e governare i fattori del cambiamento, come la transizione ecologica; un ambito che vede il sud, e in particolare la Puglia, in primo piano e a cui la tecnologia può dare una spinta propulsiva senza pari”, ha aggiunto Domenico Favuzzi, presidente e AD di Exprivia.

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