Raccogliere plastica e rifiuti che galleggiano indisturbati nel fiume Po e avviare al recupero i materiali plastici. Per riuscirci parte oggi, dal tratto del fiume in località Pontelagoscuro (FE), il progetto pilota bimestrale “Il Po d’Amare” promosso da Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, Corepla e Castalia con il coordinamento istituzionale dell’Autorità di Bacino distrettuale del fiume Po e il patrocinio del Comune di Ferrara e dell’AIPO-Agenzia interregionale per il fiume Po.
L’innovativa tecnologia che aiuterà a ripulire il fiume, che attraversa 4 regioni e 13 province, è stata messa a punto da Castalia nell’ambito del progetto “Seasweeper”. Il dispositivo è composto da barriere in polietilene che intercettano e intrappolano i rifiuti galleggianti senza interferire, anche nel caso di periodi prolungati, con la flora e la fauna presenti sul fondale del fiume. Barche “Sea Hunter” si occuperanno di recuperare gli scarti e portarli a riva per raccoglierli in cassoni da trasportare all’impianto di smistamento Transeco a Zevio (VR). Qui avverrà la separazione dei rifiuti per individuare la frazione estranea non recuperabile e quella da trattare presso il centro di selezione DRV (Legnago, VR). Tramite lettori ottici sarà possibile suddividere gli imballaggi in plastica delle diverse frazioni polimeriche per scindere il materiale da riciclare da quello da avviare a recupero energetico.
Il marine litter nei fiumi
Circa l’80% dei rifiuti presenti sulla terraferma arrivano al mare tramite i corsi d’acqua e gli scarichi urbani. Tra le cause la cattiva gestione dei rifiuti urbani e industriali, la scarsa pulizia delle strade, gli smaltimenti illeciti. “In linea con gli auspici ministeriali (…) l’Autorità di Bacino distrettuale del fiume Po che rappresento in qualità di Segretario Generale si adopererà al massimo delle proprie competenze e potenzialità tecniche per avviare e concertare tutti i processi virtuosi in grado di fornire risposte approfondite e soluzioni praticabili nella lotta all’inquinamento delle acque”, ha dichiarato Meuccio Berselli in nota stampa. Il progetto sperimentale del fiume Po consentirà di valutare la quantità e le tipologie di rifiuti presenti con l’auspicio di replicare l’intervento sui principali fiumi italiani.
Il marine litter negli Oceani
Tutti i rifiuti abbandonati a terra sono trasportati dalle corrente dai fiumi ai mari agli oceani. E’ qui che “continuano a crescere” isole di plastica galleggianti. La piattaforma geospaziale per il monitoraggio e la sicurezza marittima SEonSE (Smart Eyes on the SEas) di Leonardo, online da ieri, consentirà di disporre in tempo reale di informazioni personalizzate su ciò che avviene in mare. La soluzione è sviluppata da e-GEOS, joint venture tra Telespazio e ASI, e, sfruttando il cloud computing e avanzati modelli di big data analysis, integra banche dati di natura diversa, quali quelli provenienti da satelliti, radar costieri e imbarcazioni (AIS, VMS, LRIT), con informazioni meteorologiche e oceanografiche. Nello specifico sfrutta l’alta risoluzione e la flessibilità dei satelliti radar italiani COSMO-SkyMed e la frequenza di acquisizioni programmate delle Sentinelle del programma europeo Copernicus. Sulla base di algoritmi proprietari i dati possono essere fruiti da qualsiasi device tramite servizi dual-use per: sicurezza e sorveglianza marittima, ontrollo dei traffici illeciti, monitoraggio ambientale, lotta alla pirateria. La tecnologia è stata già impiegata in diversi progetti internazionali, incluso quello di ricerca strategico del Fondo della Difesa europeo per le tecnologie di sorveglianza navale e sicurezza marittima OCEAN2020 guidato da Leonardo.
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