- Un report pubblicato a settembre da Pwc ha preso in esame 28 città del mondo, evidenziando come tutte presentino livelli di inquinamento preoccupanti.
- Per ridurre il traffico servono strategie che tengano conto dell’intero ecosistema cittadino, a partire dalla progettazione delle infrastrutture fino agli incentivi per la mobilità sostenibile.
La cosiddetta smart mobility è la mobilità “intelligente” che ha l’obiettivo di rendere movimenti e flussi più efficienti e meno inquinanti. Non fa riferimento soltanto ai veicoli elettrici, dunque, ma anche al car e al bike sharing, ai servizi on demand come Uber, alla gestione intelligente del traffico e dei parcheggi. La tecnologia, da sola, non basta per dar vita a soluzioni di mobilità convenienti, inclusive, sicure e sostenibili che aiutino le persone a prendere decisioni migliori e che offrano una migliore qualità della vita. Serve un approccio multilaterale, che coinvolga tutta una serie di attori, stando al report della società di consulenza Pwc del 14 settembre.
Le cinque aree analizzate da Pwc
Gli autori del report – Hazem Galal, Anil Khurana e Harald Wimmer – hanno preso in esame 28 città del mondo, diversificate in termini di localizzazione, superficie, popolazione e PIL pro capite. In base a questi parametri, le hanno suddivise in tre categorie e ad ognuna di esse hanno assegnato un punteggio in cinque aree: congestione, sostenibilità ambientale, accessibilità del trasporto pubblico, sicurezza stradale e finanziamento di infrastrutture per la cosiddetta mobilità attiva (come le passeggiate a piedi e in bicicletta).
Le città più congestionate
In tutte le località studiate, la concentrazione media annuale di PM 2,5 supera i valori stabiliti dalle linee guida dell’Organizzazione mondiale della sanità sulla qualità dell’aria. In città come Lagos (Nigeria) e Bogotá (Colombia), che sono fra le più congestionate al mondo, è l’assenza di un sistema di trasporto pubblico conveniente e affidabile che costringe i residenti a fare affidamento su auto e moto.
Eppure, anche alcune capitali che vantano un trasporto pubblico efficiente restano trafficate. A Parigi e Londra, il tragitto casa-lavoro per un pendolare dura in media più di quaranta minuti, e si parla solo dell’andata. A Parigi c’è spazio per parcheggiare solo un milione di veicoli, ma sono più di 1,5 milioni quelli che transitano quotidianamente dal centro. Ciò vuol dire che molti parcheggiano illegalmente nelle strade strette della città, aumentando ulteriormente i livelli di congestione. Ad Istanbul, addirittura, le persone trascorrono quasi duecento ore nel traffico all’anno. Gli abitanti di Amsterdam, che vanta una delle più alte percentuali di ciclisti, soltanto 64 ore.
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Le possibili soluzioni
Per puntare sulla smart mobility, serve agire su più fronti e coinvolgere tutti gli strati della società. Prima di tutto, stando agli autori del report, è compito delle amministrazioni nazionali e locali incentivare il trasporto pubblico e altre forme di mobilità sostenibile, coinvolgendo anche il settore privato. La progettazione degli edifici e delle infrastrutture dovrebbe tener conto delle esigenze dei pendolari, prevedendo già delle soluzioni per soddisfarle. È necessario che gli investitori guardino all’intero ecosistema, scovando le aree dove catalizzare l’innovazione al di fuori degli spazi tradizionali.
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