Smart City, quando l’Amministrazione dialoga col Cittadino

Piazza-del-Popolo-RavennaInclusione, dialogo, semplificazione. Questi gli ingredienti della ricetta elaborata dal comune di Ravenna che l’ha resa un esempio tra le città intelligenti di respiro nazionale. L’assessore Massimo Cameliani per Ravenna digitale ciparla dei progetti curati nel corso degli ultimi anni.

Qual è stato l’obiettivo perseguito dal comune di Ravenna e in quanto tempo è stato raggiunto?

L’adesione del Comune di Ravenna all’Osservatorio Nazionale Smart City ANCI ha fornito  l’occasione per compiere una ricognizione delle idee per lo sviluppo e l’innovazione della Città.  Il quadro emerso ha fornito i risultati del lavoro quindicennale condotto dall’Amministrazione e volto a sviluppare una cultura interna dell’innovazione. Questo orientamento ha messo a fuoco una duplice azione: la decisa semplificazione delle procedure amministrative e, in contemporanea, la massiccia introduzione di tecnologie informatiche nel nostro lavoro. L’aspetto maggiormente significativo consiste nell’aver coinvolto i portatori di interessi esterni: dalle imprese alle associazioni che le rappresentano, dal ricchissimo tessuto sociale ravennate ai singoli cittadini. Inoltre, la consolidata vocazione a impegnarsi in nuovi progetti ci ha consentito di candidarci, con successo, al titolo di Capitale europea della Cultura per il 2019 e di avviare, anche qui con lusinghieri risultati, un progetto di rigenerazione urbana nella “Darsena di Città” attraverso un processo partecipativo quantitativo e qualitativo di grande spessore. Il Gruppo di lavoro su Smart City costituito recentemente all’interno del Comune ha il compito di coordinare e migliorare la comunicazione/informazione di quanto fatto.

Come avete trovato i fondi utili per finanziare il lavoro e quali sono le previsioni riguardo i tempi di ritorno degli investimenti?

Per realizzare i nostri obiettivi abbiamo adoperato i fondi del bilancio comunale. La risposta può sembrare banale, ma per noi essere smart non significa fare progetti tanto mirabolanti quanto costosi, bensì trovare soluzioni intelligenti e, aggiungo, partecipate ai problemi che imprese e cittadini pongono. La verifica del lavoro fatto, ovvero il ritorno degli investimenti, avviene quotidianamente attraverso il dialogo serrato e, perfino, conflittuale con la nostra comunità. Nel corso degli ultimi anni abbiamo partecipato in misura crescente a bandi europei e nazionali e alla progettazione regionale su temi come ambiente, nuove tecnologie, sostegno a imprese e soggetti svantaggiati, allargando sia il confronto con istituzioni, enti e attori portatori di interessi, sia la ricerca di partnership (anche internazionali) per l’attuazione di azioni condivise.

Questa attività è facilmente esportabile anche in altri Comuni italiani?

Sono più di 30 i Comuni e le Province che oggi aderiscono all’Osservatorio Nazionale Smart City ANCI (nato nell’aprile 2012), ma la diffusione di buone pratiche o di azioni smart va ben al di là di questa geografia amministrativa pubblica. Abbiamo voluto partecipare all’iniziativa perché abbiamo capito che la ripresa del nostro Paese è guidata dalle comunità locali e dalle rispettive amministrazioni e passa attraverso la realizzazione di innovazioni economiche e sociali diffuse.

Parlando della rete di connessione wi-fi cittadina, quali sono i problemi relativi alla sua implementazione e quali i possibili scenari futuri?

Abbiamo avviato un confronto sull’agenda digitale locale che si è articolato in cinque aree tematiche: lavoro creativo, turismo, alfabetizzazione e digital divide, semplificazione e servizi ai cittadini, open data. Questi argomenti sono stati affrontati durante altrettanti appuntamenti pubblici preparati mediante incontri specifici, interviste, questionari e work shop. I partecipanti sono stati oltre 400 e hanno presentato, nel corso degli incontri, 132 proposte concrete; da queste sono emerse sette priorità sulle quali lavorare: aumentare infrastrutture e connettività, migliorare ed estendere i servizi on line, incentivare l’alfabetizzazione e la formazione tramite nuove tecnologie, creare nuovi servizi, perseguire una strategie compartecipata e sostenere l’autoimprenditoria digitale.
Il progetto delle isole wi-fi ha l’obiettivo di fornire al cittadino e al turista un servizio integrato, agile e funzionale per la navigazione internet, consentendo la navigazione gratuita e libera, in tutto il web, in linea con la normativa vigente.
Tale progetto punta a fare di Ravenna una città moderna, al passo con le nuove tecnologie, accogliente e dotata di spazi dove cittadini, studenti e turisti possano usufruire di servizi a tecnologia avanzata, in grado di rendere vivo il tessuto urbano e scongiurare fenomeni di degrado.
Tra le oasi attualmente realizzate, alcune delle quali anche attraverso il contributo di operatori economici, risultano Piazza del Popolo, Tomba di Dante, Emeroteca, Giardini Speyer, Piazza Mameli, Biblioteca Classense, Zona Mausoleo Teodorico, Piazzale Aldo Moro, Parco giochi – Lido di Dante, V.le Berlinguer – Uffici Comunali. Nel corso del 2014 cercheremo di costruire almeno altre quindici oasi fornendo una copertura significativa per tutta l’area del centro storico e delle zone limitrofe che garantirebbe alla cittadinanza e ai turisti connettività verso internet in un ampio raggio territoriale. Alcune delle zone già individuate come prioritarie sono Piazza Zaccagnini (del mercato), Via Mazzini, Via C. Ricci, Via Mentana, P. Arcivescovado, P. della resistenza, Piazzale Natalina Vacchi, Parco della Pace. A seguire si realizzeranno le oasi in: parco di Via Vicoli, Via Lovatelli, parco giochi di Via Gramsci, parco giochi il Fagiolo, parco di Via Augusta Rasponi, Piazza Eraclea, parco giochi del Planetario.

Inoltre è in fase di progettazione la copertura wi-fi di tutto il litorale ravennate (40 km di costa) grazie a un accordo con l’Associazione cooperativa dei bagnini che consentirà di offrire gratuitamente dekl servizio sulle spiagge.

Smart citizenship: quanto i cittadini sono “intelligenti”?

Ho fatto prima riferimento alla Candidatura di Ravenna a Capitale della Cultura 2019, alla Darsena di Città e, in ultimo, all’Agenda digitale locale. Sono e sono state progettualità messe in campo in connessione a significativi e, perfino, entusiasmanti processi partecipativi, ovvero proposte diventate progetti. Tutto questo ci dice che i cittadini sono pronti e preparati, ormai “smart”. Parlando delle giovani generazioni, a Ravenna c’è grande attenzione a non disperdere il nostro patrimonio e a farlo diventare stabilmente parte della geografia economico-sociale della comunità.


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