Il 40% degli italiani ritiene che lo sviluppo della smart city contribuirà a ridurre l’inquinamento, mentre per il 34% i maggiori vantaggi saranno relativi agli sprechi di energia e risorse. Nello specifico questo processo virtuoso si concretizzerà per una gestione intelligente di rifiuti, dell’acqua e per un approccio alla costruzione degli edifici basato su criteri di efficienza energetica. E’ quanto emerge dall’indagine “Opinioni e attitudini degli italiani verso le smart city”, commissionata da Estra all’Istituto di ricerca Piepoli e presentata questa mattina a Milano. La survey mostra inoltre come gli altri ambiti che trarranno un beneficio dallo sviluppo delle città intelligenti saranno quello del miglioramento della qualità di vita, attraverso servizi sanitari più efficienti, e quello della sicurezza, grazie alla videosorveglianza e a tecnologie di controllo cittadino, compresi i sistemi di regolazione del traffico.
Smart city, il 51% degli italiani ne ha sentito parlare
“In generale – come ha spiegato il vicepresidente dell’Istituto Piepoli, Livio Gigliuto – un italiano su due (51%) ha sentito parlare di smart city, una quota sicuramente importante, ma non enorme. Tuttavia il tema non è ancora entrato pienamente nel sentire comune degli italiani”. Dalla ricerca emerge, dunque, come quello della città intelligente sia un concetto ancora “nebuloso che racchiude al suo interno tutto quello che i Comuni dovrebbero fare”, come ha sottolineato Nicola Piepoli, Presidente e ad di Istituto Piepoli.
Smart city e smart home, due concetti correlati
Gigliuto ha spiegato a Canale Energia, a margine dell’evento, come il settore della smart city rappresenti un “grande attivatore per il settore della smart home”. “E’ infatti, ad esempio, necessario modernizzare le città per poter sfruttare le opportunità legate a soluzioni come gli assistenti vocali. Questi sistemi funzionano meglio nel contesto di una città intelligente. In generale questi due ambiti sono strettamente correlati tra di loro”.
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Il ruolo chiave delle utility
Uno dei temi chiave emersi con forza dalla ricerca, citato dal 92% degli intervistati, è stato inoltre il ruolo delle multiutility nel percorso di sviluppo delle città intelligenti, come ha spiegato nel suo intervento il presidente di Estra, Francesco Macrì. “Dalla modernizzazione delle nostre città – ha sottolineato – può passare una parte rilevante dei un nuovo modello di sviluppo”.
La classifica dei servizi a maggiore interesse
Dallo studio emerge anche come, per 9 italiani su 10, ai primi posti tra i servizi di interesse della smart city del futuro ci siano i servizi sanitari, seguiti dalle reti internet wireless gratuite e dalle app smartphone per i servizi cittadini. A rivestire un ruolo chiave nella città intelligente del futuro sarà, inoltre, la prenotazione di visite ed esami medici tramite internet e app per smartphone, menzionata dall’87% del campione. Questo tema è sentito come cruciale in particolare per il Nord e il Sud del Paese. Nel centro Italia invece una netta preferenza per la gestione efficiente dell’energia e dei rifiuti che viene considerata prioritaria.
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