Nanotubi di carbonio 50 mila volte più sottili dei capelli umani e capaci separare i sali che si trovano disciolti nell’acqua di mare. E’ il risultato della ricerca di un team di studiosi del Lawrence Livermore National Laboratory (Livermore) e della Northeastern University (Boston) negli Stati Uniti che ha creato delle strutture cave in cui i diversi atomi sono assemblati tra loro in maniera analoga a quello che accade in una griglia. La lora ricerca è stata pubblicata sulla rivista scientifica Science. (guarda il video)
Caratteristiche
Questi nanotubi sono caratterizzati da un’elevata permeabilità all’acqua abbinata alle piccole dimensioni dei pori. Questi ultimi sono capaci di bloccare il passaggio degli ioni di sale più grandi. Il meccanismo è analogo a quello che opera all’interno delle acquaporiene, una famiglia di proteine di membrana in grado di facilitare il flusso veloce delle molecole d’acqua verso l’interno o l’esterno delle cellule impedendo invece il passaggio di ioni o protoni.
Un flusso più efficace di quello naturale
L’elemento chiave della scoperta consiste nel fatto che i nanotubi artificiali realizzati nell’ambito della ricerca hanno delle performance dieci volte migliori rispetto ai nanotubi biologici.
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