Un passato e un futuro contraddistinti dall’attenzione per la gestione dei consumi e dalla volontà di redigere un documento di analisi per verificare i risultati delle azioni promosse nell’ottica dell’efficienza energetica. Parliamo del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi. L’intervista al Direttore Antonio Andrich.
Le energie rinnovabili sono state al centro del vostro percorso di crescita?
Nel biennio 1997-1998 il Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi, d’intesa con l’Amministrazione provinciale di Belluno e il Comune di Pedavena, ha sviluppato nell’ambito del programma Altener (Alternative Energies), il progetto “Area dimostrativa fossil free del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi”.
L’idea ispiratrice del progetto è quella di un’area protetta che, oltre ad adempiere alle sue primarie funzioni di conservazione naturalistica, ricerca scientifica ed educazione ambientale possa proporsi come un vero e proprio “laboratorio di sviluppo sostenibile”, realizzando applicazioni-pilota di tecnologie alternative al fine di lanciare una sfida propositiva al territorio esterno ai suoi confini. Ciò a maggior ragione per il territorio del nostro Parco, la più estesa area wilderness del Nord Est, che non ha abitanti al suo interno.
Il Progetto Fossil-free è particolarmente significativo e realizza concretamente una felice intuizione dell’allora Presidente Valter Bonan, promuovendo alcune “buone pratiche” già indicate nel Piano Socio Economico e riprese nel Piano di Azione Locale dell’Agenda 21 del Parco.
Nei suoi primi 10 anni di attività nel Parco sono stati realizzati numerosi interventi previsti dall’iniziale progetto Altener e finanziati grazie al contributo del Ministero dell’Ambiente.
In questi anni il Progetto Fossil-free si è sviluppato e integrato anche con altre iniziative strategiche del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi. Ecco i principali e più recenti interventi realizzati.
Struttura |
Intervento |
Sede Ente Parco |
Tettoia fotovoltaica 5,4 kWp in rete |
Centro di educazione ambientale “La Santina” |
Caldaia a biomassa e solare termico |
Centro per il volontariato di Agre |
Caldaia a biomassa 50 kW |
Casa vacanze al Frassen |
Caldaia biomassa 25kW, fotovoltaico 1kWp |
Ristorante Col dei Mich |
Tetto fotovoltaico 3,3 kWp in rete e stufe a legna |
Area ricettiva Candaten |
Tetto fotovoltaico in rete 1,5 kWp |
Area ricettiva di Pian Falcina |
Solare termico nei tre bungalow |
Area ricettiva di Pian d’Avena |
Solare termico e tettoia fotovoltaica (in corso) |
10 bivacchi e rifugi per l’escursionismo e la sorveglianza |
Fotovoltaico 150 Wp e stufa a legna |
4 malghe con caseificio |
Generatore e caldaia a biodiesel |
4 Rifugi C.A.I. |
Microidroelettrico 5kW, generatori biodiesel 20 kWA |
Centro Visitatori Val Imperina |
Teleriscaldamento |
Adottate sistemi efficienti per la produzione di energia? All’interno dell’Ente Parco c’è una figura preposta alla razionalizzazione dei consumi elettrici e termici?
Queste domande stanno alla base di una ripartenza del progetto intesa sia come verifica di quanto realizzato e definizione di nuove azioni da individuare, sia come monitoraggio dell’efficienza dei consumi. A tal proposito l’Ente Parco ha recentemente commissionato uno studio con l’obiettivo primario della stesura di un documento di analisi e di progetto che individui, tra gli altri, i seguenti aspetti:
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analisi dell’efficienza di quanto realizzato dall’Ente Parco nell’ambito del progetto Fossil-free ;
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monitoraggio e quantificazione dei consumi energetici (bilancio energetico e inventario delle emissioni);
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programma di gestione efficiente e risparmio di energia degli impianti realizzati;
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identificazione di obiettivi di riduzione delle emissioni di gas a effetto serrae identificazione degli strumenti più idonei per la loro realizzazione.
Come avviene la gestione dei rifiuti, in particolare di quelli boschivi?
L’Ente Parco non effettua direttamente interventi selvicolturali ma autorizza e verifica gli interventi effettuati avvalendosi di uno specifico regolamento per le utilizzazioni forestali che detta anche le modalità di gestione degli scarti legnosi.
Promuovete attività di formazione per i bambini?
Centro di educazione ambientale La Santina |
Il Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi ha dedicato molte energie a questa attività fin dalla sua nascita, organizzando interventi di educazione ambientale per le scuole di ogni ordine e grado e realizzando pubblicazioni e materiale didattico-divulgativo appositamente progettati per i bambini e i ragazzi.
I programmi attivati, inviati alle oltre 2.500 scuole di ogni grado del Veneto, hanno registrato adesioni crescenti nel tempo, arrivando a superare i 4.500 ragazzi nell’anno scolastico 2009-2010. Oggi, però, registriamo una lieve flessione per le contingenze legate al mondo scolastico: si tratta di proposte didattico-educative realizzate con le guide ambientali del Parco i cui costi vengono sostenuti per il 50% dall’Ente.
In particolare fra i vari moduli formativi proposti si possono ricordare quello legato alla “Qualità delle acque e difesa del suolo” e quello relativo ad “Agenda 21 nel Parco”, che puntano al focus della sostenibilità, passando per scelte e pratiche di vita quotidiana, e a percorsi e temi di cittadinanza attiva e di consapevolezza.
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Residenza estiva al Frassen |
Aderite a iniziative anche di respiro internazionale per la promozione di uno stile di vita attento al rispetto dell’ambiente?
L’Ente ha avviato percorsi di ampio respiro con implicazioni concrete e quotidiane. In particolare, si ricorda il mantenimento della certificazione EMAS e ISO 14001 con la dichiarazione di impegno verso la tutela dell’ambiente e la qualità, il sistema delle procedure e dei processi per attuarla, le modalità di verifica indipendente per garantirla. Dal 2012 la casa vacanze del Parco “Al Frassen” in Val di Canzoi è certificata Ecolabel. Nel 2015 l’Ente Parco ha ottenuto la Carta Europea per il Turismo Sostenibile, uno strumento assimilabile ad un percorso di certificazione, che prevede la collaborazione tra tutte le parti (pubbliche e private) interessate a sviluppare una strategia comune ed un piano d’azione per lo sviluppo turistico sostenibile.
Foto in anteprima: ristorante Col dei Mich
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