L’internet delle cose va in barca a vela. Giugno tempo di mare e, perché no, veleggiando tra le onde. I geek possono stare tranquilli: l’internet delle cose li seguirà anche in mezzo al mare. La barca interconnessa è ormai una realtà che va oltre le sperimentazioni e le imprese (ne abbiamo parlato anche gli anni scorsi).
I vantaggi di una barca interconnessa
Tra i vantaggi di una imbarcazione interconnessa c’è sicuramente l’efficienza dei consumi che permette di risparmiare energia e mantenere più a lungo la propria autosufficienza energetica; fattore che, per chi non vuole dormire troppe notti in porto, dove si può disporre di allacci di corrente, e preferisce le calette è un vantaggio. Ma anche la sicurezza, nel quale un sistema interconnesso con l’Internet delle Cose (IoT) è dotato di una doppia rilevazione, sia con un sistema di geo-localizzazione, sia tramite webcam visualizzando l’imbarcazione ovunque si trovi, così da verificare eventuali intrusioni o lo stato del mezzo mentre è ormeggiato.
A questo si integrano le attività di monitoraggio del motore come dello stato di navigazione.
Non mancano i confort con la possibilità di inserire sistemi automatici di integrazione dell’illuminazione e accensione e spegnimento dei diversi device interconnessi.
Insomma una vera e propria casa domotica galleggiante.
Domotica integrata
Un sistema così strutturato riesce a ottenere diverse prestazioni a un basso consumo – circa 1.4A a 12V per l’alimentazione continua ed autonoma di tutti i sistemi di rete, video, supervisione e connessione internet a larga banda.
L’imbarcazione è così autonoma dal punto di vista energetico e riesce a gestire le proprie necessità con l’energia prodotta dai pannelli solari. L’interfaccia di controllo è completamente integrata con i comuni device di utilizzo (smartphone evoluti, tablet, computer e smartTV) e flessibile per personalizzazioni.
Retrofit, trasformare una vela in digitale
Di fatto integrare il sistema dell’Internet delle Cose nel mezzo non è invasivo e si può installare pressoché in ogni imbarcazione. Per far questo è possibile partire anche da sistemi Arduino. Ci sta lavorando Sfera Labs, nata nel 2014 come divisione di Home Systems Consulting S.p.A., con l’obiettivo di progettare dispositivi hardware e software open source per connettere il meglio dell’universo makers con il mondo dell’automazione professionale. Sfera Labs s.r.l. è stata costituita come società autonoma nel febbraio del 2016.
Ne parliamo con l’Ing. Maria Chizzali direttore commerciale Sfera Labs.
Quali sono i vantaggi di usare Arduino?
Basso consumo, flessibilità di programmazione, affidabilità. L’impianto è costituito da un server Raspberry e da periferiche di comando Arduino. Si tratta di una applicazione professionale che utilizza piattaforme innovative, a basso costo e a basso consumo. Si tratta inoltre di piattaforme aperte, ovvero utilizzabili da chiunque per creare soluzioni integrate, proprio come quella della nostra barca a vela, che riunisce in un’unica interfaccia di controllo web based tanti sistemi diversi.
Questa applicazione è già commercializzata?
L’applicazione non è altro che la personalizzazione della nostra piattaforma di supervisione, HSYCO, che supporta oltre 80 protocolli standard e proprietari e consente, proprio come in questo caso, di selezionare le tecnologie più adatte per ogni progetto. Tutti i moduli funzionali utilizzati per la barca a vela sono a disposizione dei cantieri interessati ad utilizzarli.
È possibile avere una idea di tempi e costi di un retrofit?
Non esiste una regola generale per i retrofit. Il costo e la complessità dipendono dalle caratteristiche e dalle condizioni di manutenzione di ciascun impianto. I cantieri i gli armatori interessati possono contattarci per organizzare un sopralluogo valutativo.
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