La Giunta della Regione Siciliana ha approvato il nuovo Piano energetico con la delibera n.67 del 12 febbraio. Il documento rappresenta un aggiornamento del precedente atto che risaliva al 2009. I due elementi principali sono lo sviluppo delle Fer con il raddoppio della capacità installata per le rinnovabili e riduzione dei consumi.
Raddoppio Fer e riduzione consumi
Il nuovo Piano energetico prende in considerazione anche tre target trasversali, ovvero:
- diminuzione delle emissioni di gas climalteranti;
- potenziamento delle infrastrutture energetiche in chiave sostenibile;
- promozione di nuove tecnologie.
Per quanto riguarda la riduzione dei consumi, nell’atto viene specificato che il processo coinvolgerà tutti i settori, dal residenziale all’industriale, passando per terziario e agricolo. Un obiettivo da centrare con la mobilità sostenibile (puntando su elettrico, idrogeno e Gnl), l’efficientemento delle centrali termo-elettriche alimentate da fonti fossili (o riconvertirle) ma anche con interventi migliorativi su fabbriche, edifici pubblici e patrimoni immobiliari privati.
Rinnovabili al 69% al 2030
In merito alla produzione di energia da fonti rinnovabili, al 2030 si punta a una quota del 69% (nel 2017 era il 29,3%) con una capacità installata che dovrebbe passare da 3,5 GW a 7,4 GW. Resterà costante quella dell’idroelettrico (potenza di 162,5 MW) mentre cresceranno fotovoltaico ed eolico.
La capacità solare supererà i 4 GW (contro gli 1,5 GW del 2020): 300 MW verranno recuperati dal revamping e dal repowering di impianti esistenti a parità di superficie occupata, mentre altri 2.320 MW saranno di nuova installazione. Di questi, 1.100 MW saranno realizzati a terra (prevalentemente in cave esaurite, Sin e discariche esaurite). La quota rimanente, pari a 1.220 MW, arriverà con impianti di autoconsumo sui tetti: 500 MW saranno su abitazioni e il resto sarà installato nel settore terziario o agricolo.
Sprint sulle rinnovabili con boom eolico
Per l’eolico si prevede di arrivare a una produzione complessiva di 3 GW (dagli attuali 1.9 GW): il revamping permetterà di recuperare 1.000 MW (con 333 MW da dismettere). Poi ci saranno nuove installazioni per 446 MW, di cui 84 MW con infrastrutture di piccola taglia.
Da queste due fonti proverrà la quasi totalità delle produzione di energia da Fer siciliana al 2030, ma un ruolo sarà giocato anche da impianti solari termodinamici (200 MW) e bioenergie (98 MW).
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