Rifiuti Testa su Arera, interventi “demolitivi tout court sulla disciplina”

La lettera aperta di Assoambiente al Ministro dell'ambiente Pichetto Fratin. Besseghini "Il sistema regolatorio sviluppato negli ultimi sei anni è improntato a trasparenza, qualità tecnica e contrattuale e sostenibilità."

“Regole certe a garanzia di trasparenza e tutela della competitività nella “messa a terra” delle regole” Sono queste le urgenze maggiori del comparto rifiuti urbani espresse dal presidente di Assoambiente Chicco Testa in una lettera aperta al Ministro dell’ambiente Pichetto Fratin.

La lettera scaturisce dall’esigenza di intervenire rispetto gli emendamenti presenti nel ddl Superbonus e misure fiscali (AS 1092, all’esame del Senato 7.22 e 7.23 all’AS 1092, presentati dai senatori Fazzone e Lotito) che vanno a toccare le funzioni dell’Autorità di regolazione energia reti e ambiente prospettate.

Interventi definiti “demolitivi tout court sulla disciplina ARERA” che secondo il presidente di Assoambiente sono “poco funzionali all’interesse delle imprese essendo più adeguati interventi nel merito sulle regole del gioco e percorsi condivisi”.

Il ruolo di ARERA in bilico rispetto la regolazione del sistema dei rifiuti

Nella lettera di Testa sottolinea come deleteri: l’eliminazione delle competenze sulla predisposizione e aggiornamento del metodo tariffario, l’emanazione di direttive per la separazione contabile e amministrativa della gestione, la valutazione dei costi delle singole prestazioni e la definizione di schemi tipo dei contratti di servizio.

“È necessario ricondurre la disciplina complessiva a dimensioni ragionevoli e restituire organicità, semplicità e chiarezza ad un quadro giuridico frastagliato ed in continuo mutamento oltre che individuare strumenti, quali linee giuda operative, per aiutare gli operatori e i soggetti pubblici nel complesso percorso di recepimento della disciplina ARERA” conclude Testa.

Il punto di vista di ARERA

“L’Autorità, nel settore del ciclo dei rifiuti come negli altri settori di competenza, procede da sempre alla piena implementazione del mandato contenuto dalle norme approvate dal Parlamento evidenziando, laddove presenti, eventuali distorsioni – afferma in una nota il presidente dell’ARERA, Stefano Besseghini.  In questo caso, le proposte in oggetto, nel comportare una radicale riduzione delle regole applicabili e dei controlli possibili, rischiano di pregiudicare i progressi fatti e la possibilità di conseguire gli alti obiettivi ambientali e organizzativi che la disciplina comunitaria richiede al nostro Paese. Simili scelte dovrebbero esser precedute da una solida riflessione e da un adeguato dibattito, per non consegnare il settore all’incertezza. Il sistema regolatorio sviluppato negli ultimi sei anni è improntato a trasparenza, qualità tecnica e contrattuale e sostenibilità. Senza questo i rischi sono evidenti: costi senza controllo per i cittadini e impossibilità di verificare qualità e quantità dei rifiuti in relazione agli impianti esistenti”.

Ad oggi l’Autorità rivendica il “percorso graduale e rispettoso delle specificità dei singoli territori” adottate secondo il principio di trasparenza di misurazione del ciclo (con l’individuazione di specifici indicatori e livelli minimi di servizio) fino all’approvazione del contratto tipo.

Un percorso che ha visto ribadisce il presidente Arera la coerenza “con le recenti disposizioni normative adottate” e la partecipazione degli stakeholder “istituendo un Tavolo tecnico permanente con tutti i soggetti istituzionali e industriali a diverso titolo coinvolti, dalla Conferenza delle Regioni e Province Autonome, all’ANCI, dagli Enti di Governo d’Ambito alle associazioni dei gestori”.

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