“Il recupero e ricicl di rifiuti da imballaggi in vetro nella città di Roma e in molte aree del Centro–Sud rischia di entrare in crisi. L’aumento della raccolta delle aree in ritardo, l’estate calda e il grande afflusso turistico hanno aumentato la raccolta” in generale, “che nei primi dieci mesi è cresciuta nel Mezzogiorno di quasi il 14%, con punte di oltre il 50% in Sicilia, 45% in Basilicata, 23% in Calabria”. Questo trend “ha anticipato le quantità affluite allo stabilimento Vetreco di Supino (Frosinone), saturando prematuramente la capacità produttiva autorizzata dalla Provincia”. E’ quanto ha affermato in una nota Franco Grisan, Presidente di CoReVe, il Consorzio che in Italia gestisce la raccolta differenziata del vetro, commentando la difficile situazione dei sito Vetreco di Supino, che continuerà a ricevere i rifiuti di imballaggi in vetro “finché gli è possibile, ma dopo dovrà fermarsi”. In particolare, nei mesi di novembre e dicembre lo stabilimento potrà ricevere solo 18.700 tonnellate, mentre dovrebbe accogliere, se i conferimenti dovessero mantenere i ritmi di ottobre, 46.000 tonnellate.
Rischio rifiuti nelle strade di Roma e nel centro e sud Italia
Questi rifiuti rimarrebbero così “inevitabilmente” nelle strade di Roma e di molte città del centro e del sud d’Italia. Una prospettiva – spiega il Consorzio – nata dalle differenti posizioni espresse da organi diversi della pubblica amministrazione. In particolare “l’impianto a suo tempo aveva ricevuto l’autorizzazione da parte della Regione Lazio per raccogliere 400.000 tonnellate all’anno di rifiuti di imballaggi in vetro, mentre quella ricevuta dalla Provincia di Frosinone lo abilitava a trattare soltanto poco più di 200.000 tonnellate. Un limite questo che, visti i buoni risultati di raccolta al Sud e i consumi prolungati dovuti al protrarsi della stagione calda, è stato già quasi raggiunto a distanza di più di un mese dalla chiusura dell’anno”.
CoReVe invita la Provincia di Frosinone a intervenire
In occasione di un incontro che si è tenuto lo scorso 24 ottobre e successivamente in una comunicazione ufficiale inviata il 3 novembre al Presidente Pompeo, CoReVe ha invitato la Provincia di Frosinone ad intervenire. Tuttavia attualmente, fa sapere il Consorzio, non c’è stato ancora alcun riscontro. “Se la Provincia non dovesse rispondere tempestivamente al sollecito ricevuto da parte di CoReVe e intervenire con le azioni correttive necessarie – prosegue il Consorzio – la conseguenza cui si andrà incontro nel giro di pochi giorni sarà la necessaria interruzione del servizio pubblico di raccolta in molte parti d’Italia. Una conseguenza che CoReVe in primis, ma sicuramente anche la Provincia di Frosinone, vuole scongiurare per il bene dei cittadini e per il rispetto di tutti gli sforzi fatti per arrivare ai risultati attuali di raccolta e riciclo del vetro al Centro-Sud”.
“Bisogna tener presente – ha spiegato Grisan – che questo stabilimento recupera circa il 30% del vetro raccolto al Sud e circa il 50% di quello della città di Roma. Il paradosso di questa situazione è che la valutazione di impatto ambientale fatta dalla Regione Lazio permetterebbe al sito di ricevere quasi il doppio delle quantità attuali e che queste potrebbero tranquillamente aumentare del 50% semplicemente passando da una organizzazione a 2 turni ad una stabile a 3 turni a parità di impianto, fra l’altro con aumento della manodopera impiegata sia nell’impianto che nell’indotto. Questa situazione ha dell’assurdo e potrebbe avere conseguenze molto gravi”.
“Da anni abbiamo messo in campo uno sforzo notevole per incrementare la raccolta del vetro al Centro-Sud e ora uno dei più importanti stabilimenti preposti al trattamento non può svolgere al meglio la propria funzione per incomprensibili vincoli burocratici. Se chi di dovere non farà quanto in suo potere per evitare il collasso del sistema di raccolta, ci troveremo di fronte ad un possibile problema di decoro e di ordine pubblico in molte città del Centro-Sud, Roma compresa. Vivremo, inoltre, l’ulteriore paradosso di aver spronato cittadini e amministrazioni locali a differenziare di più e meglio, ritrovandoci ora nell’impossibilità di gestire quanto viene conferito. Come CoReVe abbiamo sollecitato le autorità preposte ad agire celermente per evitare la paralisi del sistema, ma per ora nulla è stato fatto”, ha concluso il Presidente.
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