L’intelligenza artificiale (IA), intesa come l’insieme delle tecnologie finalizzate a realizzare algoritmi che mostrino abilità tipicamente umane quali il ragionamento e l’apprendimento, è destinata ad avere un forte impatto su economia, società e ambiente, secondo la Fondazione per la sostenibilità digitale.
Un impatto che può essere molto positivo, come nel caso delle tecnologie sfruttate per studiare le specie animali o migliorare la gestione del traffico, ma anche molto negativo: il rischio è che aumenti la diffusione delle tecniche di deep fake e, quindi, la realizzazione di video “falsi” non distinguibili dagli originali.
È per questo che, nella giornata di oggi 4 ottobre, la Fondazione ha lanciato il “Manifesto per la sostenibilità digitale dell’intelligenza artificiale”. L’obiettivo non è di limitare l’IA, ma di massimizzarne i benefici nel rispetto dei principi di sostenibilità.
È importante conoscere la tecnologia
“Lo sviluppo del manifesto ha visto l’impegno attivo di un gruppo di lavoro differenziato e multidisciplinare, composto tanto dai professori delle università del nostro network quanto dagli esperti delle aziende che sostengono la Fondazione”, ha spiegato il presidente, Stefano Epifani.
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“È fondamentale, per ciascuno di noi, approfondire la conoscenza di queste tecnologie per poterne comprendere le potenzialità”, ha aggiunto Marzio Bonelli, CIO di MM. “Scopriremmo quanto gli algoritmi possano stravolgere i modelli di business, ma anche quanto essi siano condizionabili da chi li ha generati, e quanto sia importante riconoscere tale rischio per interpretare correttamente i risultati che l’IA ci propone, approcciando a questa tecnologia in modo costruttivo e consapevole”, ha concluso Bonelli.
Intelligenza artificiale, quali caratteristiche deve avere
Il manifesto si divide in tre parti. La prima definisce l’IA, mentre la seconda elenca i principi che devono guidare il suo utilizzo:
- rispetto dei diritti fondamentali;
- privacy;
- trasparenza;
- assenza di discriminazioni;
- sicurezza;
- interoperabilità (agevolazione dello scambio di informazioni);
- portabilità (possibilità di esportare i dati);
- accessibilità;
- revoca (supervisione);
- riconoscibilità;
- proporzionalità del rischio;
- efficienza energetica.
Il ruolo dell’IA nell’Agenda 2030
La terza parte del documento, infine, riguarda gli Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) e il crescente ruolo dell’intelligenza artificiale nell’Agenda 2030. L’IA può infatti contribuire alla riduzione dell’impatto ambientale delle attività industriali, ottimizzando i consumi energetici e idrici. Attraverso il monitoraggio e l’analisi dei dati, i processi gestiti tramite l’IA possono promuovere un uso più sostenibile delle risorse (SDG6 e 7). L’SDG11 (Città e comunità sostenibili) può essere raggiunto attraverso lo sviluppo di sistemi di mobilità intelligenti, contribuendo alla riduzione delle emissioni di gas serra e al miglioramento della qualità dell’aria nelle aree urbane.
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Al di là degli utilizzi nell’ambito della sostenibilità ambientale, sono tanti anche quelli nell’ambito sociale: l’accessibilità, per esempio, è una caratteristica che riduce le disuguaglianze e dev’essere un punto di riferimento per tutte le tecnologie digitali che mirino a favorire l’inclusione. L’SDG16, infine, si propone di promuovere società pacifiche, giuste e inclusive: un’IA non discriminatoria e progettata in modo etico consente l’implementazione di sistemi e algoritmi che evitano discriminazioni basate su caratteristiche come l’etnia, il genere o la religione.
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