Le strategie di controllo dell’inquinamento atmosferico sono un importante complemento alle riduzioni strutturali delle emissioni. La contabilizzazione degli impatti dell’inquinamento atmosferico riduce infatti i costi di mitigazione degli effetti del cambiamento climatico e la disuguaglianza. Sono questi alcuni risultati del nuovo studio del Rff-Cmcc European Institute on economics and the environment (Eiee) pubblicato sulla prestigiosa rivista Lancet Planetary Health.
La ricerca getta le basi per un nuovo sistema di modellistica in grado di internalizzare gli impatti economici dell’inquinamento atmosferico sulla mortalità umana, tenendo conto di condizioni climatiche ed effetti degli aerosol.
Strategie di riduzione dell’inquinamento: i benefici
La complessa interazione tra inquinamento atmosferico ed emissioni richiede un quadro di valutazione avanzato in grado di supportare il processo decisionale. I risultati dello studio mostrano come le politiche di massimizzazione del welfare possano portare a considerevoli benefici per la salute, riducendo le morti premature di 1,62 milioni di decessi all’anno entro il 2050, una cifra che è tre volte maggiore di quella prodotta dalle sole strategie di mitigazione climatica.
La riduzione dell’inquinamento atmosferico è principalmente conseguita grazie all’impiego di tecnologie di fine ciclo, ovvero di sistemi di abbattimento a valle del processo produttivo (end-of-pipe), soprattutto nella prima metà del secolo e in assenza di politiche climatiche. Questi risultati mettono in luce l’importanza di tecnologie e processi, soprattutto nella prima metà del XXI secolo: “Il nostro lavoro sviluppa e mette a punto un sistema di modellistica integrato costi-benefici qualità dell’aria-clima. Rappresenta pertanto il primo studio globale in grado di ottimizzare gli investimenti strutturali e di fine ciclo per mitigare l’inquinamento dell’aria e allo stesso tempo conseguire gli obiettivi dell’Accordo di Parigi per contenere le temperature globali al di sotto di 1,5°C e 2°C”, spiega nella nota stampa Lara Aleluia Reis, ricercatrice presso l’Eiee e primo autore dello studio.
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Uno studio di modellizzazione globale
I ricercatori hanno proposto un nuovo approccio modellistico che tenga conto degli impatti dell’inquinamento dell’aria sulla mortalità umana per l’ottimizzazione delle politiche climatiche, e che prenda in considerazione anche le riduzioni degli aerosol derivanti dalle politiche sull’inquinamento atmosferico. Nello studio sono presi in considerazione diversi scenari su come valutare economicamente la salute e su quanto le politiche climatiche internazionali avranno modo di diffondersi e svilupparsi appieno.
Nell’analisi del gruppo di ricerca appare cruciale un costante monitoraggio della qualità dell’aria anche qualora siano messe in atto ambiziose politiche di decarbonizzazione. “Le strategie per combattere l’inquinamento atmosferico e salvare vite non mettono a rischio la lotta ai cambiamenti climatici. Al contrario, la nostra ricerca mette in luce come welfare regionale e globale aumentino quando gli impatti dell’inquinamento sono presi in considerazione, senza alcuna ripercussione negativa per la disuguaglianza globale. La pianificazione di politiche economicamente integrate, che generino contemporaneamente aria più pulita e meno riscaldamento globale, aumenta il benessere globale, facilitando inoltre l’economia politica di una transizione energetica sostenibile nei principali Paesi e regioni di emissione”, conclude nella nota Lara Aleluia Reis.
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