L’utilizzo dei sistemi di accumulo di energia elettrica riscontra un fortissimo interesse da parte degli operatori di settore. Lo dimostrano i numerosi eventi che vengono organizzati sul tema a livello sia nazionale che locale e che riscontrano una folta partecipazione di pubblico e di addetti ai lavori.
L’industria nazionale è pronta a fornire al mercato soluzioni ottimizzate poiché ha già sviluppato prodotti per quei mercati esteri che hanno avviato programmi di installazione di sistemi di accumulo, soprattutto in ambito residenziale. In Italia esistono forti competenze e grandi sinergie tra mondo industriale e della ricerca e sono già stati avviati numerosi progetti pilota per la rete di trasmissione e di distribuzione.
La possibilità di abbinare i sistemi di accumulo agli impianti di generazione da fonte rinnovabile (soprattutto fotovoltaico) in ambito residenziale è però subordinata all’emanazione del dettato regolatorio da parte dell’AEEGSI, conseguente al documento di consultazione 613/2013, che dovrà approvare le varianti alle norme tecniche CEI 0-16 e CEI 0-21 che definiscono la connessione alla rete MT e BT dei sistemi di accumulo anche abbinati ad impianti di generazione rinnovabile secondo gli schemi impiantistici già definiti nelle sopraccitate varianti.
ANIE Energia ha realizzato lo scorso febbraio una indagine conoscitiva tra le aziende associate allo scopo di valutare scenari previsionali di sviluppo del comparto industriale collegato ai sistemi di accumulo elettrochimico.
Secondo le imprese intervistate, il 2014 sarà ancora un anno difficile, ma i segnali di ripresa appaiono incoraggianti. L’ottimismo è dovuto alle attese regolamentazioni del mercato elettrico in riferimento ai sistemi di accumulo e ai SEU (Sistemi Efficienti di Utenza). Più nel dettaglio, fanno ben sperare le prospettive di sviluppo dell’integrazione di inverter fotovoltaici con sistemi di accumulo stazionari, in una logica di ottimizzazione dell’autoconsumo per utenze residenziali e commerciali. Prospettive che sono principalmente collegate all’emanazione di:
- regolamenti attuativi del GSE sugli utilizzi degli accumuli in connessione alla rete;
- circolari sul regime fiscale dell’energia autoprodotta ed autoconsumata in ambito SEU.
I sistemi di accumulo e gli inverter fotovoltaici integrati con sistemi di accumulo sono i comparti del settore elettrico nei quali le imprese nutrono più fiducia. Il podio lo conquistano i primi, con un incremento di fatturato nel 2015 stimato fino al 20% dal 40% delle aziende e atteso dal 32% come addirittura superiore a questa quota. Per gli inverter integrati con sistemi di accumulo più di un terzo delle aziende prevede invece una crescita superiore al 10%.
Sempre a livello di ricerche di mercato, lo scorso autunno abbiamo realizzato e presentato un ampio studio proprio sui benefici che può portare l’utilizzo dei sistemidi accumulo sia a livelllo di utente finale che a livello di sistema elettrico con l’obiettivo di identificare la convenienza derivante dall’installazione di sistemi di accumulo dedicati a impianti di generazione fotovoltaici residenziali e piccolo commerciali.
A livello di utente residenziale il sistema di accumulo porta a un miglioramento del bilancio annuo, rispetto al caso di solo FV, di circa 170 € nel caso di impianto non incentivato e di circa 150 € nel caso di FV incentivato, con limitata differenziazione tra le zone considerate (beneficio compreso tra 21 e 24 €/kWp installato). Il beneficio derivante dalla miglior insolazione delle zone Centro e Sud si manifesta nell’installazione di impianti di dimensioni più contenute per il soddisfacimento energetico dell’utenza. Il caso di impianto incentivato tramite IV conto energia presenterebbe un ritorno economico per l’utente coincidente al caso di FV non incentivato, dato che il RESS non modifica l’incentivo incassato.
Nel caso di utenza piccolo commerciale il sistema di accumulo porta a un miglioramento del bilancio annuo per il piccolo commerciale (come riferimento di piccolo commerciale si è assunto un supermercato di piccolo dimensioni) per un valore superiore a 1.400 €, rispetto al caso con PV già installato, e di 9.500 € rispetto al caso senza impianti.
Infine, abbiamo calcolato i benefici di sistema sulla base di uno scenario di penetrazione dei sistemi di accumulo del 20% (ovvero 5 milioni di impianti fotovoltaici a fronte dei 25 milioni di famiglie italiane). Il risparmio maggiore deriverebbe dalla riduzione dell’energia tagliata a causa di overgeneration (eccesso di generazione sulla domanda), quantificata in 234,4 milioni di euro, subito seguito dai 147,1 milioni risparmiati dalla riduzione di capacità termoelettrica derivante dal livellamento del picco di domanda serale di energia. Si aggira intorno a 72,8 milioni invece il taglio dei costi derivanti dall’investment deferral sulla rete di distribuzione dovuta alla riduzione della potenza richiesta, senza contare poi il risparmio generato dalla riduzione delle perdite di rete (quantificato in 17,4 milioni) e dalla diminuzione delle emissioni di CO2 (43,1 milioni).
In aggiunta ai benefici per il sistema elettrico la diffusione delle batterie determina anche benefici indiretti a livello di Sistema Paese. Pertanto, garantire un supporto legislativo e regolatorio ai sistemi di accumulo vorrebbe dire abilitare la creazione di una filiera italiana dei sistemi di accumulo, con importanti ricadute dal punto di vista industriale e occupazionale. Pertanto, l’auspicio è di una rapida emanazione della delibera da parte dell’AEEGSI affinchè l’industria manifatturiera, gli operatori ed i consumatori del nostro Paese possano quanto prima beneficiare in termini economici ed occupazionali dell’utilizzo dei sistemi di accumulo negli assetti elettrici evoluti.
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