Open data per aumentare l’azione contro il cambiamento climatico

Il panel di esperti "New Apps for Climate Adaptation" oggi a Davos in occasione del World Economic Forum.

Comprensione, decisione, azione e rigenerazione. Queste le fasi necessarie per agire in modo strutturato contro il cambiamento climatico. Azioni in cui la tecnologia gioca un ruolo strategico. E’ quanto è emerso nel panel di esperti “New Apps for Climate Adaptation” che si è svolto oggi a Davos in occasione del World Economic Forum.

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Open data, per condividere e conoscere sempre meglio

In questo scenario la parte da leoni la fanno gli open data secondo Hiroaki Kitano, senior executive vice-president; chief technical officer; chief executive officer, di Sony Research e Sony Group Corporation.

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Nella foto i relatori del panel. A partire da sin: Gail Whiteman Professor of Sustainability, University of Exeter Business School, University of Exeter; Hiroaki Kitano Senior Executive Vice-President; Chief Technical Officer; Chief Executive Officer, Sony Research, Sony Group Corporation; Laura Alber President and Chief Executive Officer, Williams-Sonoma; Levent Cakiroglu Chief Executive Officer, Koç Holding AS; Naoko Ishii Director, Center for Global Commons,The University of Tokyo.
“Il nostro sistema sociale e ambientale è complesso” spiega e per questo è necessario fare i conti con questo aspetto e riconoscerlo come tale per studiare la migliore strategia. In questo la raccolta dati è quell’elemento che permette di aumentare la comprensione di quanto sta accadendo.

“La standardizzazione dei dati li rende ancora più efficaci e potenti, ma vanno poi processati” rimarca Kitano, per questo credo che “le company dovrebbero aprire i dati perché dove va il business è la capacità di analizzarli”. Un quadro in cui l’open source non va contro il fare business, in quanto sottolinea il CEO è il modello di analisi che fa la differenza e che crea business. “Per questo ora che siamo nelle condizioni di monitorare e avere dati di ogni cosa è importante farne tesoro e capire come valorizzare al meglio questo know-how”.

L’agricoltura che risparmia acqua e produce energia il caso della Turchia

Le applicazioni mission-critical esistono già sotto forma di sistemi di allarme rapido basati sull’IA, ottimizzazione della supply chain, previsioni agricole e altro ancora. Il prossimo step è importante e condividere il più possibile di diversi punti di vista e ottimizzare le risorse al meglio.

In questo Levent Cakiroglu, CEO di Koç Holding AS sottolinea il successo in alcune aree agricole della Turchia per produrre più energia dalla stessa quantità di acqua ottimizzando l’uso della risorsa in agricoltura. Il tutto preservando le fonti sorgive. Uno sforzo importante che necessità di implementare nuove tecnologie e analizzare a fondo i dati per agire e prevenire in modo strategico.

In questo sottolinea come dal suo punto di vista la politica svolga un ruolo cruciale per favorire il collaudo delle tecnologie.

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Giornalista, video maker, sviluppo format su più mezzi (se in contemporanea meglio). Si occupa di energia dal 2009, mantenendo sempre vivi i suoi interessi che navigano tra cinema, fotografia, marketing, viaggi e... buona cucina. Direttore di Canale Energia; e7, il settimanale di QE ed è il direttore editoriale del Gruppo Italia Energia dal 2014.