Quello che manca alle città italiane “è una concezione integrata e, dunque, una progettazione integrata della mobilità”. Un chiaro messaggio quello che per Andrea Boraschi, responsabile della campagna Trasporti di Greenpeace, emerge dai risultati del rapporto “Living. Moving. Breathing. Ranking of 4 major Italian cities on Sustainable Urban Mobility”, realizzato dal Wuppertal Institute per conto dell’Associazione ambientalista.
La nascita di “una rete di mobilità sostenibile”, dove percorsi pedonali e ciclabili siano “connessi con sistemi di mobilità condivisa e con il trasporto pubblico”, secondo Boraschi incentiverebbe i cittadini ad abbondare il mezzo privato. “Questo studio evidenzia come la mobilità sostenibile sia un progetto concretissimo anche nel nostro Paese”, prosegue il responsabile, ma continuare a “potenziare un singolo aspetto – sia ad esempio il TPL o la ciclabilità – senza sfaldarlo fortemente a ogni altra forma di mobilità sostenibile” continuerebbe a creare disagi ai cittadini.
Alcuni dati del rapporto
Il rapporto, che approfondisce uno studio diffuso lo scorso maggio condotto sui trasporti di 13 città europee, analizza e compara i dati 2016 provenienti da fonti pubbliche ufficiali o direttamente dalle amministrazioni cittadine di 4 città italiane: Torino, Milano, Roma e Palermo. 21 gli indicatori analizzati suddivisi in 5 parametri: sicurezza stradale, qualità dell’aria, gestione della mobilità, trasporti pubblici, mobilità attiva.
Milano conquista la palma d’oro della mobilità sostenibile, quadro emerso anche in altri report, ed è seguita da Torino, Roma e Palermo. “Milano è una città che, lungi ancora dalla perfezione, sta trasformando profondamente la propria urbanistica e la propria logistica per migliorare la qualità della vita dei suoi cittadini e la mobilità”, ha proseguito Boraschi.
Trasporto pubblico
Le performance registrate su trasporto pubblico e mobility management sono state le migliori nel capoluogo lombardo e le peggiori in quello siciliano. Forti disparità tra le città sono emerse dall’indice del trasporto pubblico: se il 75% dei palermitani ricorre al mezzo privato a Milano, grazie al TPL di livello “europeo”, la percentuale si ferma al 43%. Torino registra un servizio meno efficiente e utilizzato di quello lombardo mentre la Capitale soffre la crisi dell’ATAC.
Inquinamento e mobilità attiva
I livelli di inquinamento atmosferico preoccupano in tutte e 4 le città oggetto di indagine, soprattutto per lo sforamento dei limiti previsti per il biossido di azoto. A riprova della situazione emergenziale gli scarsi risultati in tema di mobilità attiva, che non è paragonabile a quella delle città europee, e la modesta disponibilità di servizi di bike e car sharing per Roma e Palermo, unica eccezione Milano.
Il congestionamento del traffico è marcato a Palermo e nella Capitale, dove i tempi di spostamento aumentano fino al 40% a causa di indirizzi molto deboli di mobility management.
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