“È un positivo cambio di rotta per l’Italia. La posizione espressa dal Paese è a favore dell’ambiente, del benessere dei cittadini e dell’economia del Paese. Siamo felici che finalmente l’Italia mostri uno sguardo lungimirante verso il futuro”. Veronica Aneris dell’associazione europea Transport&Environment commenta a Canale Energia gli esiti del confronto svoltosi ieri al Consiglio Ambiente dell’Unione Europea sulla proposta legislativa della Commissione UE relativa alle norme sulle emisisoni di CO2 per autovetture e furgoni.
L’Italia, in particolare, si è espressa a favore: del target intermedio del 15% al 2025 per la riduzione delle emissioni di CO2 dai trasporti; della maggiore ambizione per i trasporti in linea con gli obiettivi previsti dall’Accordo di Parigi; dei target di vendita obbligatori per le auto elettriche. “Il Ministro Costa ha accolto quasi tutto quello che gli avevamo chiesto nella lettera – ha precisato la Aneris – In linea con le dichiarazioni del Movimento 5 Stelle a favore dell’auto elettrica”. Un cambio di rotta per il Paese, ha precisato la Aneris, che sembra abbandonare la strada più “conservativa”, percorsa dai paesi dell’Est Europa come Ungheria e Polonia, e per percorrere quella più “progressista”, come già fatto da Francia e Norvegia.
“Non dobbiamo essere ostili alle nuove tecnologie”, ha affermato il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa ieri al Consiglio Ambiente. “Dobbiamo raggiungere gli obiettivi dell’Accordo di Parigi a cui abbiamo tutti aderito con convinzione. Su questo tema è necessaria una maggiore ambizione che renderebbe l’Unione Europea più forte e vitale”.
Su emissioni è necessaria una maggiore ambizione che renderebbe Ue più forte e vitale. L’obiettivo della riduzione al 15% prevista dalla Commissione al 2025 deve essere vincolante, con un ulteriore incremento al 2028 e obiettivo al 40% al 2030. #IoSonoAmbiente pic.twitter.com/ITWuztbbFb
— Sergio Costa (@SergioCosta_min) 25 giugno 2018
Inoltre, ha proseguito il capo di Dicastero, “proponiamo una revisione al 2022 e non al 2024 e di eliminare il sistema premiale dei crediti che alla lunga incentiva a inquinare”. Di premialità, ha concluso, si potrebbe parlare “solo per chi supera gli obiettivi”; di sanzioni invece “per chi non raggiunge gli obiettivi di riduzione”.
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