Londra, Amsterdam, Buxelles, Southampton, Oslo, Parigi e Roma. Sono i 7 pilastri del progetto europeo Citylab, partito nel 2015, che fa parte della più ampia iniziativa Civitas2020 finanziata nell’ambito di Horizon 2020. Obiettivo di CityLab è individuare nuove soluzioni che riducano l’impatto della logistica e del trasporto merci cittadino, declinate sui filoni della logistic sprawl, dell’e-commerce e della consegna delle merci verso grandi attori (come può essere un polo universitario).
Nella Capitale il progetto è incentrato sulla sostenibilità della reverse logistic: una volta effettuata la consegna presso le sedi dell’Università Roma Tre, Poste Italiane si farà carico dei tappi raccolti negli eco totem installati – a settembre 2016 – presso i dipartimenti di Scienze Politiche, Lettere e Filosofia, Ingegneria e Giurisprudenza. Al termine del viaggio di ritorno li consegnerà al sito di stoccaggio, la sede del rettorato, da cui verranno prelevati per essere consegnati all’azienda che si occuperà di riciclarli.
Oltre ad alimentare la cultura sostenibile, anche attraverso il passaparola tra i ragazzi e meccanismi di gamification, con Citylab sarà possibile ridurre i viaggi a vuoto dei veicoli commerciali e, di conseguenza, le emissioni in aria di CO2 attribuibili alla logistica merci. “Il progetto prevede dei living lab, laboratori viventi, dove i principali stakeholder (le città, i partner industriali, il mondo accademico) lavorano insieme per trovare soluzioni di logistica sostenibile – spiega a Canale Energia Valerio Gatta, Ricercatore dell’Università di Roma Tre e coordinatore dell’iniziativa – Rispetto agli altri progetti, Citylab una visione prospettica più ampia: la volontà è di far partire idee che possono svilupparsi nel tempo e non concludersi nei 3 anni”.
Ad affiancare l’Università di Roma Tre e Poste Italiane figurano il Comune di Roma, Roma servizi per la mobilità e la società di software Meware che consentirà, una volta raccolti, di elaborare e analizzare i dati per capire i benefici del progetto per la qualità dell’aria.
“L’idea di fondo è quella di evitare che ci sia una figura, tipicamente il mobility manager, deputata alla raccolta dei tappi riciclati – spiega il Prof. Edoardo Marcucci, altro coordinatore del progetto – Inoltre, Poste Italiane userà mezzi elettrici che minimizzano le emissioni e contribuiscono al perseguimento degli obiettivi di fondo del progetto contenuti nel libro bianco dei trasporti del 2011: adozione di carburanti alternativi e riduzione della CO2 nel trasporto merci. Obiettivi ambiziosi cui Citylab, credo, potrà contribuire”.
Anche perché il progetto rappresenta un vero modello di business: “Da un lato vogliamo dimostrare la fattibilità tecnica della raccolta e provvedere al calcolo della CO2 risparmiata; dall’altro puntiamo a dimostrare l’autosostentamento economico-finanziario di questo sistema di raccolta – continua Marcucci – La disponibilità di sussidi pubblici per finanziare progetti innovativi in termini di benefici ambientali stanno diminuendo. Dunque è importante non solo trovare sistemi per riciclare di più e inquinare di meno, ma che siano in grado di essere sostenibili anche economicamente”.
Di seguito il videoservizio realizzato nella sede di Scienze Politiche dell’Università di Roma Tre con le interviste ai coordinatori del progetto Valerio Gatta ed Edoardo Marcucci e con il Direttore del Dipartimento Francesco Guida.
00.27 Citylab: cos’è la logistica inversa
03.17 Il ruolo dell’Università per lo sviluppo della cultura del riciclo
03.51 Perchè cominciare dal recupero dei tappi
05.40 Strategie di gamification
07.40 La sostenibilità visibile dallo spazio
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