Lombardia: stato dell’arte e caratteristiche della diagnosi energetica

finlombardaA livello comunitario la diagnosi energetica è considerata un’opportunità concreta e rilevante per una conoscenza approfondita del comportamento di “chi usa e consuma energia” e per individuare le soluzioni più efficaci ai fini di una maggiore efficienza energetica e della riduzione dei costi in bolletta. Secondo la Direttiva 27/2012/CE sull’efficienza energetica, la diagnosi energetica è “una procedura sistematica finalizzata a ottenere un’adeguata conoscenza del profilo di consumo energetico di un edificio o di un gruppo di edifici, di un’attività o impianto industriale o commerciale o di servizi pubblici o privati, a individuare e quantificare le opportunità di risparmio energetico sotto il profilo costi-benefici e a riferire in merito ai risultati”. In particolare, all’art. 8 “Audit energetici e sistemi di gestione dell’energia”, la Direttiva promuove presso gli Stati Membri la disponibilità di attività di audit di alta qualità per tutti i clienti finali, che siano efficaci in rapporto ai costi e svolte in maniera indipendente da esperti qualificati e/o accreditati.

La norma UNI CEI/TR 11428:2011 “Gestione dell’energia – Diagnosi energetiche – Requisiti generali del servizio di diagnosi energetica” definisce i requisiti e identifica una metodologia comune per l’esecuzione delle diagnosi energetiche nel settore terziario, industriale e residenziale e nelle organizzazioni pubbliche, sottolineando l’importanza del rapporto di diagnosi e la relazione con cui il responsabile riporta al committente l’esito del proprio lavoro di analisi. Una simile attività si può definire completa se interessa l’intero sistema energetico concordato con il committente; attendibile se basata su dati reali e di qualità e tracciabile se il percorso logico e tecnico del responsabile della diagnosi può essere ricostruito facilmente. Deve anche dimostrarsi utile sotto il profilo del rapporto costi/benefici per i singoli interventi proposti e, soprattutto, verificabile da parte del committente in termini di miglioramento dell’efficienza energetica.

In Lombardia, questo approccio è stato sperimentato in due specifici progetti: Factor20, sotto l’egida del Programma LIFE+, e TREND, che ha operato all’interno del Programma Operativo Regionale lombardo 2007 – 2013. Nell’ambito del progetto Factor20, nel Comune di Lodi è stato condotto l’audit energetico di un condominio rappresentativo quale primo passo per ipotizzare interventi volti al miglioramento delle prestazioni energetiche e alla riduzione dei costi di gestione, con particolare riguardo ai cosidetti EPC (Energy Performance Contracting). Nel progetto TREND, invece, grazie a check-up energetici specifici, le aziende coinvolte hanno potuto analizzare i propri consumi e valutare le opportunità di risparmio con il supporto degli EGE, nuove figure specialistiche della gestione dell’energia. Anche il nuovo Programma Energetico Ambientale Regionale (PEAR) di Regione Lombardia, in fase di definizione, va nella direzione di un contenimento dei consumi da fonte fossile a partire da una riqualificazione energetica del patrimonio edilizio e da un efficientamento delle prestazioni energetiche delle imprese.

 

A cura della Direzione Energia di Finlombarda SpA  


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