Lombardia, Life cycle assessment nel ciclo dei rifiuti

waste cityLa nuova programmazione lombarda in materia di rifiuti fa proprio l’orizzonte temporale del Pacchetto clima-energia europeo, che indica quale opportunità l’integrazione delle politiche ambientali ed energetiche con una gestione del ciclo dei rifiuti migliore e più sostenibile.

L’Atto di indirizzi (D.c.r. n. 280 dell’8 novembre 2011) definisce gli obiettivi del Programma regionale gestione rifiuti (Prgr), stabilisce, in linea con la Direttiva comunitaria 2008/98/CE, un ordine di priorità tra le varie forme di gestione del rifiuto nelle differenti casistiche (prevenzione, preparazione al riutilizzo, riciclo/recupero di materia, recupero di energia e smaltimento) e promuove l’adozione della metodologia Life cycle assesment (Lca) per valutare sia la gestione del ciclo integrato dei rifiuti nell’anno di riferimento (2009), sia  le ipotesi di sviluppo e di evoluzione attese per il 2020.

Nel Prgr l’approccio Lca permette di individuare non solo gli “impatti o carichi diretti” (le emissioni derivanti da raccolta, trasporto, trattamento e smaltimento finale del rifiuto) e gli “impatti o carichi indiretti” (generati per l’approvvigionamento di materiali ed energia dai rifiuti), ma anche gli “impatti o carichi evitati”, associati a processi esterni al ciclo dei rifiuti e che sono sostituiti dalle attività di recupero di materia e di produzione di energia dai rifiuti. Il Prgr prevede, infatti, la comparazione dello scenario “Business as usual” (Bau), che porterebbe a una raccolta differenziata (RD) al 60%, con scenari migliorativi per il raggiungimento di obiettivi di RD al 67% a livello regionale.

In termini di impatti evitati dal riciclo dei materiali e dal recupero di energia, nello scenario evolutivo al 2020 il valore di energia annua risparmiata è destinato ad aumentare fino a 830-1.040 Ktep, nonostante si prospetti un incremento della richiesta energetica (con valori compresi tra 360mila e 450mila tonnellate equivalenti di petrolio) per la complessità del sistema di gestione dei rifiuti. A questo risparmio corrisponderà una riduzione di emissioni di CO2eq dal 2009 al 2020 di circa 0,5-0,8 milioni di tonnellate di CO2eq.

In Lombardia, l’attività di recupero di energia da rifiuti avviene prevalentemente attraverso gli inceneritori presenti sul territorio e, in misura minore, attraverso il recupero energetico di biogas da discarica e dagli impianti di digestione anaerobica. L’analisi Lca è stata utilizzata anche per definire se i valori raggiungibili  di raccolta differenziata (RD) al 2020 con un obiettivo del 67% siano sostenibili dal punto di ambientale, obiettivo che comporta la necessità di gestire una quantità di Rur (rifiuto urbano residuo) pari a circa 1.100.000 t. Si stima che a questa quantità possa corrispondere una produzione di circa 2,5 milioni di MWh di energia elettrica che, se confrontata con i circa 65 milioni di MWh di consumi elettrici ipotizzati al 2020, contribuirà al 3,8% della produzione energetica regionale.

Importante è anche la componente derivante dalla digestione anaerobica, di cui si registra un sensibile incremento di potenzialità di trattamento dovuto all’incremento della RD della frazione organica: il contributo di circa 450mila KWh porterebbe un ulteriore 0,67% di energia.

Infine, lo sviluppo della digestione anaerobica prevede l’”upgrade” del biometano da Forsu per la “chiusura del ciclo dei rifiuti” che, utilizzato per autotrazione o immesso in rete, porterebbe a un’ulteriore risparmio di risorse e di riduzione di CO2. Per approfondimenti è possibile consultare la pagina del portale Sivas di Regione Lombardia, dove è possibile consultare il Documento di Piano.


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