La definizione di tassonomia europea, ovvero la classificazione degli investimenti ritenuti sostenibili in Europa dal punto di vista ambientale, è utile ad indicare agli investitori cosa sia green e cosa non lo sia.
La Commissione europea vorrebbe classificare gas e nucleare come investimenti sostenibili nella tassonomia dell’Unione, secondo una bozza del 31 dicembre 2021, la quale prevede che: i progetti nucleari che abbiano un permesso di costruzione rilasciato entro il 2045 sarebbero idonei ad attrarre investimenti privati, dovendo però prevedere la gestione delle scorie radioattive e il decommissioning. Secondo la bozza, verrebbero ammessi anche i progetti sul gas che abbiano autorizzazioni rilasciate entro il 2030 e che devono avere determinate caratteristiche quali emissioni inferiori a 270 grammi di CO₂ equivalente per kWh.
Le motivazioni dell’Iigcc
É all’interno di questo contesto che l’Institutional investors group on climate change (Iigcc), principale organismo europeo che consente alla comunità degli investitori europei di guidare un progresso significativo e reale entro il 2030 verso un futuro netto zero, ha scritto lo scorso 12 gennaio una lettera aperta ai rappresentanti degli Stati membri dell’UE e ai parlamentari europei, chiedendo che il gas sia escluso dalla tassonomia dell’UE.
Le motivazioni principali contenute nella lettera sono: il fatto che l’inclusione del gas rischia di incanalare il capitale verso attività non compatibili con l’impegno europeo per la neutralità climatica entro il 2050 e che la tassonomia è fondamentale per gli investitori che cercano di allineare i loro portafogli e investimenti con emissioni nette zero.
Gli oltre 370 membri dell’Iigcc, che rappresentano 50 trilioni di euro di Aum (Asset under management), cioè il valore di mercato di tutti i fondi gestiti da un’istituzione finanziaria per conto dei propri clienti o degli investitori, sono in grado di catalizzare un cambiamento reale attraverso le loro decisioni di allocazione del capitale, la gestione e l’impegno con le aziende e il mercato in generale, così come attraverso la loro difesa politica.
Stephanie Pfeifer, ceo Iigcc, afferma: “Come pietra angolare dell’agenda della finanza sostenibile dell’UE, l’inclusione del gas minerebbe la credibilità della tassonomia così come l’impegno dell’UE per la neutralità climatica entro il 2050. Nonostante ci sia posto per il gas come fonte ponte a breve termine durante il periodo di transizione, onestamente non può essere classificato come verde”.
“Per gli investitori istituzionali, continua Pfeifer, l’inclusione del gas limiterà la loro capacità di allineare i propri portafogli e investimenti alle emissioni zero. In un momento in cui abbiamo bisogno di chiarezza, l’inclusione del gas crea un precedente inutile e confonde le acque per gli investitori che cercano di fare la cosa giusta. L’inclusione del gas, conclude, rischia anche di incanalare livelli consistenti di capitale verso iniziative che minano un futuro sostenibile e a impatto zero. Esortiamo dunque i politici a votare di conseguenza”.
Will Martindale, group head of sustainability di Cardano, dichiara: “Molti investitori, sia proprietari che gestori patrimoniali, stanno cercando di tracciare un percorso che supporti un futuro a 1,5°C. L’inclusione del gas nella tassonomia rischia di minare questa ambizione e crea un inutile grattacapo a coloro che cercano di allineare i loro portafogli e investimenti con emissioni zero. Questo è un pezzo di legislazione che stabilisce il tono per la comunità degli investimenti a livello globale. Le derivazioni di questo non devono essere dimenticate quando i politici prendono la loro decisione finale”.
Le diverse posizioni su gas e nucleare
Finora, la definizione di tassonomia ha contrapposto le diverse posizioni: sul nucleare, la Francia è favorevole e ha l’appoggio dei Paesi dell’est Europa quali Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Finlandia, Ungheria, Polonia, Slovacchia, Slovenia e Romania, mentre Spagna, Germania e Austria si oppongono. Il ministro della Transizione ecologica Cingolani non si è detto contrario al nucleare, così come per il gas, soprattutto in questo momento di transizione energetica.
Le future decisioni di Parlamento e Consiglio europeo
Prossimamente, saranno il Parlamento europeo e il Consiglio a doversi pronunciare in merito, ed è il Consiglio che può bloccare la proposta di tassonomia e porre il veto qualora si opponessero 20 Paesi che rappresentino almeno il 65% della popolazione dell’Unione.
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