La Finlandia mira a fare la differenza nel percorso dell’Unione europea verso la neutralità climatica. Per centrare gli obiettivi nazionali e internazionali, servirà il contributo di ogni settore economico, a partire da quello dell’energia. Il consumo di elettricità nel Paese nordico è destinato a crescere di più del 50 per cento entro il 2040, stando all’ultimo rapporto di Caruna, uno dei principali operatori locali.
Nei prossimi dodici anni, si prevedono investimenti per quaranta miliardi di euro; quattordici provenienti direttamente dai gestori delle reti di distribuzione. Queste ultime saranno protagoniste della transizione energetica: dovranno diventare sempre più “intelligenti” per rispondere all’intermittenza delle fonti rinnovabili e alle esigenze di una popolazione distribuita in maniera disomogenea sul territorio.
Una produzione sempre più decentralizzata
A fronte di un aumento della domanda di elettricità, dovrà raddoppiare anche la capacità produttiva. In Finlandia ci sono i presupposti per una buona espansione di eolico e solare, ma ci vorrà comunque del tempo prima che tutte le progettualità ottengano l’approvazione. Secondo gli analisti di Caruna, che chiedono di snellire le procedure, la produzione verrà decentralizzata: non si concentrerà più all’interno di grandi centrali nei pressi degli agglomerati urbani, ma si espanderà nelle aree rurali con una serie di impianti più piccoli.
La digitalizzazione delle infrastrutture
Come anticipato, la digitalizzazione delle infrastrutture, con lo sviluppo di smart grid, sarà cruciale per gestire i flussi di energia. E anche i consumatori dovranno fare la propria parte, per esempio spegnendo la caldaia quando possibile o programmando la ricarica dell’auto elettrica in maniera intelligente, grazie a sistemi appositamente studiati che permettono di risparmiare fino al 50 per cento in bolletta e impattare meno sulla rete.
La diffusione delle pompe di calore
Le reti di distribuzione saranno chiamate anche a gestire i picchi di domanda durante i mesi invernali, considerando il passaggio sempre più rapido dalle fonti fossili all’elettricità rinnovabile. Attualmente, in Finlandia, ci sono quasi un milione di pompe di calore aerotermiche e 180mila pompe di calore geotermiche. Secondo l’associazione Sulpu, investimenti pari a dieci miliardi di euro porteranno questi sistemi a coprire, entro la fine del decennio, fino al 30 per cento del riscaldamento degli edifici.
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