“La qualità delle acque del lago sono una priorità assoluta sotto il profilo della tutela integrata della più grande riserva idrica del paese, ma anche sotto l’aspetto turistico, dunque per lo sviluppo socio-economico e l’indotto del territorio”. Così il Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti sull’opera di collettamento e depurazione del lago di Garda, al via con la firma ieri del Protocollo di intesa tra il Dicastero, Regioni Veneto e Lombardia.
I costi del progetto
Il costo complessivo dell’opera è stato calcolato in 220 milioni di euro e, si legge in una nota, sarà finanziato per 100 milioni dal Ministero dell’Ambiente. Un altro contributo di 300 mila euro è già stato stanziato dal Veneto, a cui se ne aggiungeranno altri 700 mila “in via di anticipazione del Ministero” per evitare ritardi nei lavori. I restanti 119,7 milioni di euro saranno coperti con le tariffe d’ambito dei due ATO competenti sull’area del Garda.
Monitoraggio semestrale dei lavori
Un team monitorerà lo svolgimento degli interventi come indicato nel protocollo e si occuperà di eventuali problemi nello sviluppo del progetto. A guidarlo il DG Salvaguardia del Territorio e delle Acque, Gaia Checchucci del Minambiente. Gli attori che collaborano all’opera, spiega ancora la nota, avranno ciascuno istruzioni precise sui propri compiti e scadenze, dettate da una convenzione operativa firmata da Governo e Regioni e anche dall’Ufficio d’Ambito Ato Brescia, Consiglio di Bacino Veronese e l’Associazione Garda Ambiente.
“Sul lago di Garda c’è stata una dimostrazione di responsabilità comune che ha portato a un grande risultato”, prosegue Galletti, che conclude: “Ora dobbiamo proseguire con la stessa unità d’intenti fin qui dimostrata da tutti”.
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