L’acqua è “l’elefante nella stanza”; con questa definizione inizia il rapporto di IdtechEx dedicato all’analisi dei progetti destinati a tutelare questo prezioso elemento: vitale ma sfruttato più del dovuto.
Acqua, come preservarla
L’ultimo lavoro di IdtechEx dal titolo “Smart cities market 2021-2041: Energy, food, water, materials, transportation forecasts“, spiega come sia indispensabile interrompere il flusso continuo di rifiuti versati in mare, lago o fiume: vanno trattati dove vengono prodotti.
I sistemi agricoli tradizionali assetati e le loro catene di approvvigionamento globali vanno resi autosufficienti e localizzati. Le aree dell’oceano depauperate si stanno diffondendo.
Le cause sono note: fognature non trattate, sale da impianti di desalinizzazione, prodotti chimici da fabbriche, attività ricreative, navi marine e deflusso di tossine e fertilizzanti.
Il mare deve essere, al contrario, protetto per mantenere la biodiversità e creare un turismo marino sostenibile e attività ricreative che ne tutelino la sua funzione.
La soluzione per il rapporto IdtechEx è nelle smart city
Attraverso un processo di “responsabilizzazione” delle metropoli esse si renderanno autonome nella produzione di cibo, acqua dolce ed elettricità, aumentando la sicurezza e riducendo i costi. Gli alimenti saranno sostituiti dall’agricoltura verticale, serre solari, idroponica negli edifici, acquaponica e agricoltura salina nelle paludi.
L‘agricoltura genetica farà risparmiare acqua.
La carne e il latte saranno coltivati nei laboratori cittadini e la gestione con l’uno per cento dell’acqua fresca diventerà uno strumento obbligato e diffuso.
Verrà implementato l’utilizzo dell’acquaponica che utilizza ancora meno terra rispetto all’idroponica a costi inferiori: allevare pesci e coltivare verdure in un sistema chiuso, sfruttando gli escrementi di pesce per fertilizzare le piante.
I sistemi di trasporto sono reinventati per le città intelligenti: con la lievitazione magnetica i passeggeri viaggeranno da città in città e mediante auto a guida autonoma ad alta velocità attraverseranno le città in tubi marini, lacustri o fluviali quasi azzerando l’inquinamento acustico e ambientale e realizzando, anche in questo caso, risparmi economici.
La produzione di elettricità è imperniata sull’acqua con turbine che sfruttano l’energia della marea e del moto ondoso, entrambi i sristemi sono quasi continui e utilizzano pochissimo dell’acciaio e del cemento che producono il 16% del riscaldamento globale.
Per ricevere quotidianamente i nostri aggiornamenti su energia e transizione ecologica, basta iscriversi alla nostra newsletter gratuita
e riproduzione totale o parziale in qualunque formato degli articoli presenti sul sito.