Mobilità condivisa che sia in sharing e in pooling, quanto il Covid-19 sta attaccando le nuove modalità di viaggiare? I pareri sono discordanti. I dati divulgati oggi nel corso dell’incontro “Diverse sfumature di car sharing”, quarto appuntamento online della conferenza #lesscars organizzata dall’Osservatorio nazionale della sharing mobility, segnalano un trend in netta ripresa nel post Covid-19 che ha visto un meno 90% nella fase di lockdown e risalire con un + 30% a maggio. Le aspettative per giugno, +50% con alcune novità dei servizi, lasciano pensare che il trend positivo del 2019, più 28,7% di iscrizioni dei servizi nelle città per circa 2 milioni e mezzo di persone, sia mantenuto a indicazione che lo sharing è ormai un elemento consolidato nella cultura della mobilità.
Di diverso avviso Gerard Albertengo, ceo & founder di Jojob che, in una nota diramata oggi, ha espresso le sue preoccupazioni per la mobilità condivisa soprattutto per le tratta casa lavoro in pooling. “Il ruolo degli incentivi a supporto della mobilità dolce è davvero importante, ma non può che tamponare una parte del problema: aziende in ogni parte dell’Italia, senza una guida da parte delle istituzioni che le metta al sicuro da eventuali problemi legali, hanno preferito deresponsabilizzarsi azzerando gli incentivi di welfare alla mobilità (navette e carpooling aziendale, per esempio)”.
Intanto i dati delle immatricolazioni aprono qualche dubbio. Nel mese di giugno si conferma il calo generalizzato delle immatricolazioni di vetture con alimentazioni “tradizionali” ma si registra un sensibile incremento di vendite di auto con motorizzazioni alternative. Secondo l’analisi di AutoScout24, su base dati Unrae, Unione nazionale rappresentanti autoveicoli esteri, rispetto allo stesso mese del 2019, le auto “alternative” hanno raggiunto quota totale del 15%. Di queste le elettriche sono aumentate del +53,2% (2.228 unità) e le ibride del +84,4% (17.684 unità).
Probabilmente gli incentivi messi a segno dal Governo con l’Ecobonus 2020 e da regioni e comuni, stanno raccogliendo i primi frutti.
Il 75% delle automobili in carsharing è Euro6, a differenza del 23,90% delle vetture private (dati Unrae)
Un dato che può corrodere il primato di “auto nuova” del car sharing? Secondo I dati Unrae nel 2019 l’età media dei veicoli di car sharing è stata di 1,2 anni, rispetto agli 11,5 anni delle auto private. Un parco auto da svecchiare che rappresenta certamente anche un elemento di sicurezza e sostenibilità in più per il Paese. L’importante sarà mettere le auto e la mobilità dove serve con una logistica intermodale che ancora stenta a prendere luce su tutto lo Stivale.
La mobilità in sharing prima del Covid-19
Con un 3% del mercato è in modalità free-floating, a flusso libero, 7.009 veicoli e il 7% in station based cioè con parcheggi dedicati, 1.255 veicoli. e 10 milioni di noleggi annui tra Milano e Roma per una durata media di circa mezz’ora, e con veicoli sempre più ecologici. La mobilità in sharing del 2019 è decisamente con il segno più.
Un noleggio medio, nel 2019, ha avuto una durata media di 33 minuti in free-floating e di 178 minuti in station-based. Crescono anche le flotte, + 3,3% in modalità free-floating (7.009) e + 6,9% in station based (1.255).
Sono aumentati, oltre alle iscrizioni, anche il numero dei noleggi con un +1,5%. Di cui + 33,7%, rispettivamente in modalità free-floating ed in modalità station-based. Aumento anche dei km percorsi, +9,9% in free-floating e +10,3% in station-based.
Milano, nel 2019, sono stati effettuati complessivamente più noleggi in free-floating (6.156.385), con una percorrenza nel noleggio media di 7,4 km, una durata media temporale di 33 minuti ed un tasso di rotazione di 5,8 (ovvero mediamente 5,8 noleggi giornalieri ad auto).
Segue Roma: nella capitale i noleggi si attestano a 3.233.448 con una percorrenza media a noleggio di 8,4 km e 36 minuti di durata del noleggio medio ed un tasso di rotazione di 4,1.
Da sottolineare i dati di Torino: 1.720.224 noleggi nel 2019, 5,4 km di percorrenza del noleggio medio in 22 minuti e 6 noleggi giornalieri a vettura. A Firenze sono stati effettuati 533.680 noleggi, con una percorrenza medi di 6,7 km (28 minuti mediamente a vettura) ed un tasso di rotazione di 2.8 noleggio giorno per auto.
Numeri diversi, rispetto alle altre città, a Bologna dove il carsharing in free-floating ha visto 284.164 noleggi complessivi lo scorso anno, con una percorrenza media di 9,3 km ed una durata del noleggio medio pari a 50 minuti ed un tasso di rotazione di 2,0. Dunque, a Torino si predilige l’utilizzo di una vettura per brevi percorsi, a differenza di Bologna, dove i fruitori di carsharing in free-floating percorre distanze più lunghe.
Nuovi modelli operativi oltre al free-floating
e station-based
Si aggiornano anche i modelli operativi con una miscellanea di specifiche tra i due standard “station based” e “free-floating”. I sistemi di noleggio con parcheggi dedicati stanno rendendo possibile anche di rilasciare l’autovettura in altre stazioni cittadine. Possiamo definirlo un modello di noleggio “solo andata” (riguarda ad esempio a Torino, Roma, Cagliari e Palermo). Le aziende di noleggio a flusso libero hanno iniziato a prevedere dei parcheggi dedicati, come aeroporti e stazioni ferroviarie, senza maggiorazione di tariffa.
L’analisi esposta oggi nel corso del web in air ha evidenziato anche le differenze tra città grandi e piccole. Nelle prime operano di più le multinazionali nelle seconde aziende locali in grado di adeguare al profilo di esigenza dell’hinterland il sistema di noleggio
Altri modelli in arrivo previsti dal settore sono: carsharing condominiali, multiproprietari, corporate carsharing, peer to peer.
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