260mila nuovi posti di lavoro in Europa entro il 2030, 49 mld di Euro di taglio alle importazioni di petrolio e l’88% di emissioni di gas in meno entro il 2050 nel settore dei trasporti. Questi i dati della mobilità elettrica secondo l’European Climate Foundation (fotografia al 2018 di Europa e Italia), presentati oggi durante il workshop dell’Electric Mobility Way all’interno del programma di That’s Smart, lo spazio di MCE Mostra Convegno Expocomfort dedicato alle tecnologie elettriche (13 -16 marzo Milano Rho-Fiera).
Come sta crescendo il settore dell’e-mobility
Secondo l’E-Mobility Report dell’Energy & Strategy del Politecnico di Milano in Italia nel trimestre gennaio-marzo 2016 si contavano 1.500 veicoli elettrici, assolutamente marginali rispetto ai 25.000 veicoli venduti in Norvegia e ai 16000 in Germania.Se questa era la situazione fino agli anni scorsi, oggi sono più di 260.000 le auto elettriche presenti sul territorio nazionale, secondo i dati forniti da Alix Partner, aggiornati a settembre 2017. A queste si aggiungono tutti i veicoli quali moto, furgoni, biciclette che sempre più nel futuro prossimo richiederanno alle costruzioni pubbliche e private nuove pertinenze, con l’installazione di unità di ricarica obbligatorie.
Gli elementi a supporto della crescita del comparto
La regolamentazione rappresenta un aspetto centrale per la crescita della mobilità alternativa. Dal 1° gennaio 2021 entreranno in vigore le nuove regole sulle emissioni delle automobili. I limiti di emissioni di CO2, al momento fissati a 160 g/km per le auto di nuova immatricolazione, dovranno raggiungere nel 2020 i 95 g/km per arrivare ai 70 g/km nel 2025.
L’accesso all’energia rinnovabile dei cittadini è un altro elemento di crescita per il comparto elettrico.
Tra i driver di crescita la ricarica veloce presso i distributori e l’adeguamento delle abitazioni sono elementi individuati per il supporto all’estensione della rete elettrica.
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