Gli stakeholder del settore dell’illuminazione devono essere in grado di fare sistema per sfruttare in maniera efficace le opportunità che l’internet delle cose può offrire. Questo nuovo corso del comparto, in cui grazie all’evoluzione dell’elettronica si configura la possibilità di sfruttare le reti dell’illuminazione per la trasmissione di dati, richiede però l’adozione di nuovi modelli di business e di tecnologie sempre più integrate, un passo fondamentale verso lo smart building e più in generale verso la smart city.
Questo è solo uno degli scenari emersi dalla tavola rotonda conclusiva dell’incontro “Alla velocità della luce – Nuovi traguardi per il mondo dell’illuminazione” organizzato da Assil Associazione Nazionale Produttori Illuminazione federata ANIE Confindustria. Il convegno, che si è tenuto giovedì 16 giugno a Milano, è stata l’occasione per fare il punto sull’evoluzione di un settore che dopo la rivoluzione introdotta dai led si prepara a una nuova svolta grazie alla rete, un percorso che si inserisce nella cornice della “Human Centric Lighting”, una concezione di illuminazione innovativa sempre più focalizzata sul benessere delle persone e sul miglioramento della loro qualità di vita.
Ma in che modo il settore dell’illuminazione si colloca in questo processo che vede le città diventare sempre più intelligenti e interconnesse? In questo senso, ha affermato Aristide Stucchi, Presidente ASSIL nel quadriennio 2012-2016, “c’è un futuro che è già presente e che ha un impatto rilevante sui modelli di business”, un contesto dove “fare sistema non è una velleità, ma una vera e propria necessità”. Quest’evoluzione tuttavia, come ha sottolineato Giovanni Gambin di ANIE digitale, deve avere come catalizzatore un terreno comune rappresentato da standard che regolino in maniera proficua la presenza dei vati soggetti coinvolti nel comparto. Una sfida incentrata sul consumatore che, nel momento in cui si accorgerà della reale possibilità di un’illuminazione interconnessa, innescherà un processo in grado di aprire molte porte.
Tra i punti ricorrenti nel corso del dibattito la rapidità con cui i cambiamenti tecnologici si avvicendano nel comparto. Un fenomeno che, però, come ha sottolineato Margherita Suss dell’AIDI (Associazione Italiana di Illuminazione), deve “sempre essere abbinato alla qualità”. Anche in questo caso l’imperativo per gli operatori deve diventare quello di “trovare un sistema condiviso per affrontare questo mercato”cercando allo stesso tempo di passare dalla semplice progettazione di prodotti a quella di sistemi. un altro elemento chiave, ha poi aggiunto Suss, è il coinvolgimento del decisore politico che deve essere in grado di accompagnare il cambiamento legato all’iot, una rivoluzione che richiede nuove modalità operative più sinergiche e integrate. In questo percorso un soggetto che deve essere costantemente presente, come ha spiegato Marco De Angelis di IMQ, è l’Autorità per l’energia elettrica il gas e il sistema idrico, proprio per le numerose questioni che queste nuove soluzioni tecnologiche sollevano e la trasversalità dei soggetti coinvolti. Una delle sfide maggiori, secondo Roberto Inclinati di UL , sarà, solo per fare un esempio, quella della “proprietà dei dati che passano per questi sistemi e il loro impatto sia a livello economico sia a livello legale”. Una questione che lascia aperti molti nodi e richiede un approccio il più possibile interdisciplinare e integrato.
Il convegno è stata , inoltre, l’occasione per presentare il nuovo presidente di ASSIL Massimiliano Guzzini che ha sottolineato il ruolo chiave dell’innovazione come “motore della crescita e dell’internazionalizzazione” del settore.
Nel video l’intervista ad Aristide Stucchi
http://www.youtube.com/watch?v=GGZ07n972Bc
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