Stampa 3d, seguita da realtà aumentata e robotica. Sono queste, in ordine di preferenza, le skills fondamentali richieste per lavorare nel settore dell’industria 4.0 secondo un sondaggio promosso da Aster, società regionale per l’innovazione e la ricerca industriale, in collaborazione con i ricercatori del Dipartimento di Psicologia dell’Università di Bologna, e di Unveil Consulting, spin-off accreditato dell’Università di Bologna. A essere intervistati sono state imprese, startup, laboratori di ricerca, enti di formazione e associazioni di categoria che hanno partecipato all’ultima edizione di R2B, il salone internazionale dell’innovazione e della ricerca industriale, organizzato da Regione Emilia-Romagna, Aster e Bologna Fiere.
Intelligenza artificiale e Iot
Un ruolo rilevante è poi rivestito, secondo gli intervistati, dall’intelligenza artificiale delle macchine, dai social media e dall’Internet of Things. In un contesto simile risulta centrale una corretta gestione dei big data, elemento “fondamentale” soprattutto per le aziende delsettore agroalimentare.
Competenze trasversali
Il settore, secondo i dati emersi dal sondaggio, richiede per lo più competenze trasversali come il pensiero logico-computazionale (processo mentale per la risoluzione dei problemi), l’intelligenza sociale e il pensiero laterale. Meno rilevanti, invece, sono considerati l’apprendimento espansivo, la flessibilità cognitiva, il team working e il problem solving.
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