L’Università di Torino e il Politecnico di Torino hanno firmato ieri, lunedì 5 luglio, l’accordo di coopetizione sul tema idrogeno per supportare la Regione Piemonte e il Capoluogo nella costituzione del polo nazionale per la ricerca, al quale hanno già aderito gli atenei piemontesi, alcune istituzioni e molte aziende.
A firmare l’atto, nella simbolica sala Kyoto dell’Environmental Park, i rettori Stefano Genua e Guido Sarraco. “Questo accordo si inserisce perfettamente nel modello di sistema sinergico universitario portato avanti con il Politecnico per le grandi partite di sviluppo che si giocano su questo territorio”, dichiara in una nota stampa il rettore Geuna.
Il Politecnico, evidenzia Saracco, è già coinvolto in diversi progetti sul tema di stampo nazionale e internazionale, “ma la grande forza che un Polo nazionale di ricerca sull’idrogeno potrebbe avere è data proprio dalla capacità che le nostre istituzioni stanno dimostrando di avere nel lavorare insieme in modo complementare su queste tematiche complesse: un ‘coraggio della concordia’ che credo caratterizzi le nostre università, il sistema delle istituzioni e anche il comparto produttivo nel territorio di Torino e del Piemonte, che rappresenta un grande valore aggiunto per un progetto come questo”, conclude il rettore Guido Saracco.
Idrogeno ,le attività promosse dalle Università piemontesi
Molti i progetti condotti dalle Università finanziati dall’Unione europea, soprattutto attraverso la piattaforma di partenariato pubblico-privato Fuel cells and hydrogen joint undertaking-Fch JU. Tra questi il progetto Remote, finanziato da Horizon2020, che è coordinato dall’Università di Torino e coinvolge 10 partner europei. Vuole dimostrare la sostenibilità dei sistemi di accumulo energetico per grandi taglie e lunghe durate – sistemi power-to-power o P2P. L’idea alla base è di convertire l’energia rinnovabile prodotta in eccesso in idrogeno per poi riconvertire quest’ultimo in potenza elettrica da celle a combustibile.
Da tempo sono in corso studi sulla produzione di idrogeno per elettrolisi dell’acqua sfruttando tecnologie termochimiche e da biomasse. E ancora lo sviluppo di catalizzatori avanzati per l’utilizzo dell’idrogeno nella produzione di carburanti sintetici. In ambito geologico, poi, la ricerca si sta concentrando sull’identificazione di sisti per lo stoccaggio di grandi quantità di H2. Inoltre, con il progetto HyCare coordinato dall’Università di Torino si sta lavorando allo stoccaggio di idrogeno basato su idruri, integrato con elettrolizzatori e celle a combustibile.
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