Il sistema urbano italiano è in ritardo “nei confronti delgi obiettivi di sostenibilità” e si rischia “di limitare l’attrattività e la vivibilità dei nostri centri urbani“. I 106 comuni capoluogo del Paese “raccontano un’Italia delle città sneza una politica coordinata e un quadro di riferimento condiviso per rispondere a grandi sfide come cambiamento climatico, povertà, mobilità sostenibile, consumo di suolo e sicurezza“.
Gianni Dominicini, DG di FPA, commenta i risultati del rapporto ICity Rate 2017, la classifica delle città più smart d’Italia.
La classifica ICity Rate 2017
Sul podio dell’ICity Rate 2017 Milano (al primo posto dopo 4 anni consecutivi), Bologna e Firenze seguite da Venezia, Trento, Bergamo, Torino, Ravenna, Parma e Modena. Una top ten da cui emerge la struttura baricentrica del sistema urbano emiliano-romagnolo rispetto al resto d’Italia e il protagonismo delle città del Nord Est. Prima rappresentante del Sud Italia, molto indietro rispetto all’economia, all’innovazione, al welfare, al tursimo, alla cultura e alle politiche di contrasto alla povertà, è Cagliari, in 47ma posizione, seguita da Sassari e Oristano, a testimonianza dell’impegno in termini di crescita promosso dall’Isola.
In generale, le città metropolitane acquistano sicurezza, anche se sono lontane dalla sostenibilità, e molti dei rsiultati positivi conseguiti riguardano l’istruzione, l’energia, la crescita economica, la trasformazione digitale, la cultura, il turismo e la mobilità sostenibile. Roma, in particolare, guadagna 4 posizioni, collocandosi al 17° posto, grazie alle attività promosse in merito a diffusione banda larga e ultra larga, open data, uso social e servizi online. Resta lontana dalle prestazioni delle altre grandi città, collocandosi al 49° per energia, 37° per governance, 33° posto per mobilità sostenibile e 26° per occupazione.
ICity Rate 2017 – Le prime 10 città in classifica |
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POSIZIONE 2017 |
Città |
PUNTEGGIO |
1 |
Milano |
599,1 |
2 |
Bologna |
597,4 |
3 |
Firenze |
571,1 |
4 |
Venezia |
553,3 |
5 |
Trento |
545,8 |
6 |
Bergamo |
538,1 |
7 |
Torino |
532,9 |
8 |
Ravenna |
517,6 |
9 |
Parma |
513,9 |
10 |
Modena |
513,3 |
Il podio: Milano, Bologna e Firenze
Milano resta in cima alla classifica nel 20% degli indicatori oggetto di indagine tra cui diffusione della banda ultra larga e del coworking, crescita economica, mobilità sostenibile, ricerca/innovazione, trasformazione digitale, partecipazione dei cittadini e gestione dei beni comuni. Maglia nera, di contro, per consumo di suolo, che le vale il 97° posto, qualità dell’aria, per cui si classifica al 98°, legalità e sicurezza, 83ma.
Bologna, poi, spicca per un approccio equilibrato nei diversi ambiti che compono la smart city, in particolare in energia e governance. Unica eccezione le policy su suolo e vulnerabilità territoriale che la collocano al 69° posto.
Firenze, medaglia di bronzo, risale di una posizione rispetto alla scorsa edizione e spicca per turismo sostenibile e cultura, crescita digitale, energia e ambiente.
Le dimensioni urbane analizzate
Povertà, istruzione, aria e acqua, energia, crescita economica, occupazione, turismo e cultura, ricerca e innovazione, trasformazione digitale e trasparenza, mobilità sostenibile, rifiuti, verde pubblico, suolo e territorio, legalità e sicurezza e governance. Sono le 15 dimensioni analizzate per verificare il raggiungimento dei traguardi nei rispettivi campi. Rappresentano 113 indicatori, aggregati nell’indice finale ICity index, e tengono conto, da questa edizione, dei target di sostenibilità introdotti dall’Agenda 2030 dell’ONU.
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