European green deal_Alleanza dei sindaci

Una nuova alleanza costituita da più di 30 sindaci europei, con l’intento di implementare il Green deal europeo a livello di città, afferma che ora è il momento per l’Europa di rimanere ben salda ai suoi impegni climatici.

“Come sindaci e leader delle città abbiamo un doppio ruolo nell’attuazione di questa transizione. Siamo gli ambasciatori del Green deal europeo a livello locale e rappresentiamo le preoccupazioni, le esigenze e gli interessi dei cittadini a tutti i livelli di governo. Raggiungere la neutralità climatica e lo sviluppo sostenibile è nell’interesse di tutti e noi, come sindaci, possiamo essere un punto focale come istituzioni che sono più vicine ai cittadini”, ha detto Dario Nardella, sindaco di Firenze.

La recente bozza di rapporto dell’International panel on climate change ha messo in chiaro la minaccia planetaria del superamento del punto di non ritorno del riscaldamento globale. 

La Mayors alliance for the European green deal sottolinea che, l’imminente pacchetto FitFor55 dell’UE, che rivedrà l’attuale legislazione europea su clima ed energia per tagliare le emissioni di gas serra di almeno il 55% entro il 2030, deve mettere l’Europa sulla via della neutralità climatica entro il 2050. 

I sindaci chiedono azioni in cinque aree chiave

I sindaci ritengono che, per raggiungere gli sfidanti obiettivi suddetti, a livello di città le azioni da compiere siano le seguenti:

  • Garantire l’eliminazione graduale dei veicoli a combustibili fossili in tutta l’Unione entro il 2035, allineando gli obiettivi delle emissioni di questi ultimi all’obiettivo dell’Ue di neutralità carbonica per il 2050. Altro punto fondamentale, aumentare la diffusione di carburanti alternativi e infrastrutture di ricarica, in linea con le esigenze delle città.
  • Creare le giuste condizioni per permettere la costruzione di edifici a emissioni quasi zero entro il 2030 e assicurare che per i vecchi edifici il tasso di rinnovamento aumenti almeno al 3% all’anno, combinato con una riduzione media della domanda di energia del 75%. 
  • Sostenere le persone vulnerabili e le famiglie in condizione di povertà energetica con sussidi diretti e misure alternative.
  • Destinare le future entrate del carbon pricing a sostegno dell’azione per il clima, la protezione della biodiversità e una transizione equa in tutte le città europee.
  • Riallineare gli obiettivi sull’energia rinnovabile con il nuovo obiettivo di riduzione delle emissioni al 2030, e dare alle città e alle comunità locali la possibilità di produrre e consumare localmente, insieme a migliori infrastrutture energetiche.

Le azioni in atto dei sindaci

I sindaci sottolineano inoltre che, le città stanno intraprendendo azioni forti per ridurre il consumo energetico e l’inquinamento atmosferico, promuovendo la mobilità urbana sostenibile, i “lavori verdi” e dando nuovo impulso alla trasformazione digitale e all’economia circolare.

I sindaci chiedono maggiore collaborazione da parte dei governi nazionali

“La nostra capacità, come leader delle città, di attuare politiche ambiziose per rendere il Green deal europeo una realtà per tutti i cittadini può essere una vera e propria svolta per l’Europa. Allo stesso tempo il nostro lavoro può essere reso molto più facile quando possiamo lavorare con i governi nazionali che sono disposti ad aumentare le loro ambizioni sul clima”, ha aggiunto Nardella.

Con il 37% dei 673 miliardi di euro disponibili nel piano di ripresa dell’UE destinati agli investimenti verdi, molti sindaci hanno sottolineato il fatto che, le città non sono state coinvolte nella progettazione dei Piani nazionali di ripresa.

Al fine di garantire che la ripresa sia verde e giusta, è necessaria una maggiore cooperazione tra i governi nazionali e locali, assicurando alle città un ruolo significativo in questo momento critico e utilizzando le loro conoscenze ed esperienze, la politica climatica dell’UE sarà resa più sostenibile, inclusiva e resiliente.


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