A pochi giorni dall’intesa tra il Ministero dei Beni culturali ed Enel per la promozione di un turismo più elettrico, anche il Ministero dell’Ambiente si fa (nuovamente) portavoce della sostenibilità urbana e annuncia in conferenza stampa un finanziamento di 3,2 mln di euro per i 33 progetti esclusi dalla prima tranche di selezione del Giubileo della Luce.
L’iniziativa promossa con l’Anci punta a valorizzare i comuni e i borghi meno noti presenti lungo i “cammini” o le vie antiche tramite la riqualificazione dei tesori storico-religiosi quali chiese, cattedrali, santuari o abbazie. Il 64% dei 33 interventi previsti, che andranno a completare la lista dei 50 candidati, sono realtà che contano meno di 5 mila abitanti.
17 invece i progetti già ultimati grazie al primo finanziamento da 1,6 mln, 1 in fieri: questa prima parte dell’iniziativa ci ha permesso di “sperimentare”, come ha evidenziato il capo di Dicastero Gian Luca Galletti in conferenza stampa, “se la risposta dei comuni è buona e, grazie alla tecnica della graduatoria aperta, andare avanti con le cose buone”. “La battaglia contro l’inquinamento ha bisogno dei comuni e del lavoro di squadra”, ha proseguito il Ministro. Per questo “mi auguro che questa esperienza diventi stabile, che il prossimo Governo prosegui con questa iniziativa”.
Spazio alla mobilità alternativa
Il Giubileo della Luce punta a fare luce sull’importanza dell’incontro tra sostenibilità, efficienza energetica e valorizzazione paesaggistica. Elemento cardine la diffusione della mobilità alternativa. Va in questa direzione il fondo complessivo di 3,7 mld di euro istituito nel 2017, con cui il Governo – come ricordato in conferenza stampa- sta provando a spingere il rinnovamento del parco autobus del trasporto pubblico locale e regionale. Misura cui si affianca il Programma sperimentale nazionale di mobilità sostenibile casa-scuola e casa-lavoro che riceverà un ulteriore stanziamento di 20 milioni di euro rispetto ai 74 mln previsti.
Tematiche al centro della prossima Conferenza nazionale sulla mobilità dell’ANCI che, novità di questa edizione, sarà anticipata da 14 convegni nelle altrettante città metropolitane d’Italia. “E’ a queste realtà che deve essere affidata la gestione delle polveri sottili in città”, come suggerito dal Sindaco di Catania e Presidente del Consiglio nazionale dell’Associazione Enzo Bianco. “Non è sensato che un sindaco faccia in un modo e un altro in un altro”, ha commentato Bianco, e perché il trasporto pubblico locale diventi realmente sostenibile “la materia deve essere affidata alle Regioni che hanno competenza diretta secondo il principio di sussidiarietà“, ha proseguito.
“Concordo sul fatto che le politiche del traffico vadano attuate a livello metropolitano – ha risposto Galletti – Meglio ancora se a livello macro-regionale, come abbiamo cercato di fare con il patto medio padano sullo smog dello scorso giugno”. L’obiettivo palesato dal Ministro è quello di “uniformare grandi e piccoli realtà“, perché “preferisco che un Comune sia un po’ meno virtuoso ma si adegui agli altri“, visto che “ciò che fa un Comune ha un impatto diretto sull’inquinamento del vicino”.
La mobilità nelle aree metropolitane
Nel corso della conferenza stampa sono stati anche presentati in anteprima i risultati del rapporto condotto da SWG per Anci. Per migliorare la qualità di vita è prioritario per il 55% del campione analizzato avere servizi di mobilità efficienti e capillari in alternativa all’auto privata. Servizi che per il 76% del campione riguardano il trasporto pubblico urbano, utilizzabile in alternativa all’uso della macchina e del motorino solo se più efficiente (50% del campione).
Spazio anche ai nuovi servizi di sharing: bisognerà aumentare la consapevolezza su questo tipo di trasporto visto che solo il 58% del campione analizzato ritiene possa risolvere i problemi legati al traffico urbano. E stimolare la mobilità dolce, dato l’aumento nell’uso delle due ruote, costruendo costruire piste ciclabili protette per le biciclette, garantendo la sicurezza e migliorando la segnaletica sui percorsi esistenti.
L’analisi è stata condotta con metodo CAWI su un campione di 2.000 maggiorenni residenti in una città metropolitana (Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Firenze, Genova, Messina, Milano, napoli, Parlermo, Reggio Calabria, Roma, Torino e Venezia.
E domani tutti uniti per lo spegnimento energetico.
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