foreste urbane
Foto di Avi Chomotovski da Pixabay

Roma Capitale parteciperà al bando di gara indetto dal ministero dell’Ambiente, oggi ministero della Transizione ecologica, per la piantumazione di foreste urbane delle città etropolitane. Tre i progetti candidati nelle zone di Serpentara (Municipio III), Pietralata (Municipio IV) e Torre Spaccata (Municipio VI).

Le foreste urbane di Serpentara, Pietralata e Torre Spaccata

Oggi, 9 marzo, la giunta capitolina ha approvato la progettazione definitiva delle tre foreste urbane, che contempla la piantumazione e la successiva manutenzione di oltre 5.300 alberi per un totale di 1,4 milioni di euro di investimenti. Nel dettaglio, a Serpentara è prevista la realizzazione di una foresta urbana di 1.310 alberi e la fruibilità di aree verdi attualmente poco accessibili. A Pietralata sarà piantumato un bosco di 1.369 alberi. A Torre Spaccata, infine, per proteggere le abitazioni dall’inquinamento ambientale e acustico, provocato dalla prossimità del grande raccordo anulare, sarà creato un filtro verde di 2.700 piante.

“Un approccio culturale nella direzione degli indirizzi indicati dal Green deal e dal Next generation EU che vede le città in prima linea sulla lotta ai cambiamenti climatici e a cui Roma sta già lavorando anche attraverso il programma Anello verde che punta a riconnettere aree verdi attraverso l’ascolto della cittadinanza e una riprogettazione degli spazi con l’obiettivo di disegnare una nuova mappa della città attraverso il suo uso pubblico”, dichiara l’assessore all’Urbanistica Luca Montuori.

Migliore qualità della vita e contrasto ai cambiamenti climatici

Tra gli obiettivi che l’amministrazione vuole raggiungere con la costruzione di questi nuovi polmoni verdi urbani ci sono: il miglioramento della qualità dell’aria, la tutela della biodiversità, l’incremento del benessere dei cittadini e della vivibilità dei luoghi. Per questo, sono state scelte specie botaniche come aceri, carpini, frassini, lauri, ligustri, pini, olmi e querce, che risultano essere le più efficienti in termini di assorbimento e stoccaggio dell’anidride carbonica, rimozione degli inquinanti e adattamento ai cambiamenti climatici.

Progettazione di squadra 

La progettazione, spinta dagli assessorati alle Politiche del verde e all’Urbanistica, è stata coordinata da un’articolata squadra di lavoro: alla vicedirezione generale-Servizi al territorio di Roma Capitale si sono uniti i consulenti dell’università della Tuscia-dipartimento per l’Innovazione nei sistemi biologici, agroalimentari e forestali, i professionisti di risorse per Roma spa e i tecnici del dipartimenti Tutela ambientale e del dipartimento Programmazione e attuazione urbanistica. L’Ispra, infine, si è occupata di calcolare i benefici ambientali in termini di cattura e stoccaggio dell’anidride carbonica nell’arco di 10-30 anni.


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