Il mercato globale degli smart buildings crescerà del 150% entro il 2026, raggiungendo i 115 milioni di unità rispetto ai 45 milioni presenti oggi a livello globale. Firenze, Milano, Bologna e Roma sono le città più avviate verso la transizione ecologica e digitale; le aree del Mezzogiorno occupano invece le posizioni più basse ma sono in forte crescita. A rivelarlo è lo studio Smart cities e qualità dell’aria. I centri urbani italiani tra crescita sostenibile e buone pratiche di mobilità realizzato da Rome Business School, in collaborazione con Legambiente e Tscai, che rilancia i dati del report ICity Rank 2021 – Smart Cities Italia di Forum Pa.
Smart cities: lo studio
L’analisi conferma il nord ed il centro Italia come le aree più virtuose in termini di sostenibilità, mobilità sostenibile e progetti di riduzione dell’impatto ambientale. Lo studio fa inoltre luce su come la pandemia e l’attuale crisi geopolitica in Ucraina, abbiano accelerato la necessità di implementare le città con soluzioni ecologiche e tecnologiche al fine di mitigare l’inquinamento atmosferico e favorire un’economia sostenibile.
“È fondamentale per l’Italia avvalersi del supporto proveniente dai finanziamenti europei previsti dal programma Next Generation EU destinati alla ripartenza post-Covid, per proiettare le proprie città verso una pianificazione urbanistica intelligente e sostenibile che non lasci indietro i territori e le fasce sociali più vulnerabili”, si legge nella nota stampa.
La ricerca evidenzia come l’Italia sia ancora poco green dal punto di vista della qualità dell’aria: secondo le ultime valutazioni annuali dell’Agenzia europea per l’ambiente, il nostro Paese deve diminuire drasticamente i livelli di PM10, PM2.5 e il biossido di azoto (NO2) e compiere passi concreti verso una transizione ecologica e smart dei centri urbani, in particolar modo attraverso interventi effettivi sulla mobilità sostenibile e l’uso dello spazio pubblico.
Italia deve migliorare qualità dell’aria
I dati del report ICity Rank 2021 – Smart Cities in Italia di Fpa, rilanciati dall’analisi, fotografano un’Italia divisa in due: “Le città del nord e centro del Paese si impegnano a portare avanti la prospettiva green dell’UE che mira a rigeneraregli spazi pubblici e far fronte alla crisi climatica; le regioni del sud continuano ad avere unandamento lento nelle performance ambientali quali inquinamento atmosferico, perdite idriche, mobilità, trasporti pubblici, raccolta differenziata, ed evidenziano un netto ritardo nella trasformazione digitale”, si sottolinea nella nota.
In cima alla graduatoria delle 107 città smart più avviate troviamo Firenze, Milano, Bologna e Roma Capitale. Ciò nonostante, i livelli di polveri sottili e di biossido di azoto delle 102 città analizzate da Legambiente nel report Mal’Aria (2022) nessuna al momento rientra nei parametri fissati dall’Oms, nemmeno le città più smart. I livelli sono particolarmente critici nelle zone di Cremona e Venezia, che dovranno ridurre le concentrazioni del 79%, Milano del 74%, Roma 70%, Ferrara 69%, Bologna 66%, per rientrare nei limiti.
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Differenziata: Emilia-Romagna regione più virtuosa
Il nord e centro Italia si riconfermano i territori maggiormente avanzati in progetti green. A dimostrarlo è la città di Milano che nella classificata globale delle città intelligenti (Imd Smart City Index) si posiziona al 22° posto, insieme a Bologna (18°) e Roma (77°): “Il capoluogo lombardo resta uno degli esempi più dinamici e proiettati verso il futuro del nostro Paese: continua la realizzazione di nuovi chilometri di piste ciclabili, il miglioramento del trasporto pubblico e del verde urbano”, si legge a commento nella nota stampa.
Spiccano città come Bergamo e Genova, che nella graduatoria complessiva delle smart cities in Italia (ICity Rank 2021) si posizionano rispettivamente al 4° e 15° posto. La città metropolitana di Roma Capitale si trova al 4° posto a pari merito con Modena.
L’Emilia Romagna è la regione più virtuosa d’Italia nell’ambito della raccolta differenziata. Con il Piano regionale dei rifiuti 2022-2027, si è posta l’ambizioso obiettivo di raggiungere l’80% per la differenziata, il 66% per il riciclo dei rifiuti, di ridurre il rifiuto urbano pro capite a 120 kg per abitante l’anno entro il 2027 così da poter mitigare le emissioni gas serra dalle discariche, pari al 10% delle emissioni globali.
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Mobility-as-a-service: nuovo concetto di mobilità
Continua a crescere il mercato delle app dedicate alla mobilità green, su tutti il MaaS (Mobility-as-a-service) che rappresenta il mercato di forza dell’Italia per attuare la transizione verde e digitale, con i 40 milioni di euro stanziati dal Pnrr per il suo sviluppo.
Il sud è in crescita: Napoli scala la classifica ICity Rank 2021 di ben 11 posizioni conquistando il 26° grazie al miglioramento nelle app municipali e alla mobilità green dei comuni limitrofi al centro urbano. Messina sale dall’89° posto del 2020 al 62° di oggi.
“Le nuove smart cities e communities dovranno presidiare con una ferma e costante azione politica e amministrativa per orientare tutti gli altri ambiti di sviluppo e generare un impatto positivo in termini reali di inclusione, sostenibilità e qualità della vita sociale”, conclude la nota stampa.
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